Ennesimo caso di archiviazione in patria dopo quello dell'ex ufficiale Sommer, coinvolto nell'eccidio di Sant'Anna di Stazzema. I legali dei familiari delle vittime: "E' l'eco di uno schiaffo alla giustizia"
È troppo vecchio e non è in grado di affrontare un giudizio e poi non ci sono prove sufficienti perché sia condannato in Germania. Con queste motivazioni la procura di Stoccarda ha archiviato il procedimento a carico di Wilhelm Ernst Kusterer, ex sergente delle SS condannato dalla giustizia italiana per la
In Italia la condanna all’ergastolo per l’ex sergente era arrivata nel 2008. Dopo una assoluzione in primo grado nel 2007, in appello Kusterer era stato riconosciuto colpevole assieme a una decina di altri imputati di “violenza in concorso con omicidio contro privati nemici, pluriaggravata e continuata”. Sebbene non ci siano prove che egli (insieme agli altri condannati) abbia personalmente commesso oppure ordinato direttamente omicidi, secondo i giudici italiani è certo che Kusterer partecipò come militare rivestito di un grado e come “tutti gli ufficiali e sottufficiali che hanno partecipato all’azione compiuta nella zona di Marzabotto ne conoscevano il carattere di intervento diretto in modo indiscriminato contro la popolazione civile e hanno contribuito, ciascuno per la sua parte, alla realizzazione del crimine”. Né Kusterer né gli altri condannati hanno fatto un giorno di arresti e la Germania non ha mai concesso l’estradizione.
Il processo per i fatti di Marzabotto, voluto fortemente dal procuratore militare Marco De Paolis si era potuto tenere solo dopo la scoperta, nel 1994, del cosiddetto Armadio della vergogna, in cui per decenni erano rimasti nascosti i dettagli delle più efferate stragi nazifasciste avvenute durante l’occupazione tra il 1943 e il 1945. A finire in galera per quei 770 morti del settembre-ottobre 1944 era stato solo Walter Reder, comandante della 16esima divisione SS, arrivata sull’Appennino Bolognese per un’operazione antipartigiana contro la Brigata Stella Rossa della zona. Reder catturato dagli americani alla fine della guerra, fu estradato e processato a Bologna. Condannato nel 1951 passò 34 anni nel carcere militare di Gaeta per poi essere liberato nel 1985 ai tempi del governo Craxi.