L’attesa è finita: tra poche ore, salvo sorprese, i giudici della Corte d’Assise di Bergamo emetteranno il verdetto nei confronti di Massimo Bossetti, l’uomo accusato dell’omicidio di Yara Gambirasio. L’imputato prenderà la parola in aula, per la seconda volta da quando è alla sbarra, per ribadire la sua innocenza e chiedere di non condannare un innocente. E’ l’ultimo atto del processo di primo grado – 45 udienze nel corso di un anno – in cui accusa e difesa si sono duramente fronteggiate, dove innocentisti e colpevolisti non si sono risparmiati colpi bassi e le telecamere sono rimaste fuori dalla porta. Un caso giudiziario e mediatico che dura da quasi sei anni, quando Yara Gambirasio, uccisa a Brembate di Sopra il 26 novembre 2010, fu ritrovata cadavere il 26 febbraio 2011 in un Campo di Chignolo d’Isola

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Yara Gambirasio, il 26 novembre del 2010 la ragazzina sparisce. La svolta nel 2012 con la pista di Gorno

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Yara Gambirasio, Massimo Bossetti condannato all’ergastolo. “È stata una mazzata, avevo fiducia nella giustizia”

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