C’era chi si era trasferito da anni, chi ci abitava da poco tempo ma anche qualcuno che era pronto a tornare in Italia in pianta stabile. Tutti lavoravano nel settore tessile e dell’abbigliamento e si trovavano in Bangladesh per motivi professionali. Sono gli undici italiani presenti nel ristorante Holey Artisan Bakery, attaccato il 1 luglio da un commando di miliziani affiliati all’Isis nel quartiere diplomatico della capitale, Dacca. Seduti a tavola per consumare la cena, sono stati sorpresi dall’attacco terroristico dei soldati del Califfato: secondo il Telegraph sarebbero stati assassinati a colpi di armi da taglio, mentre alcuni testimoni sopravvissuti hanno riferito che i terroristi risparmiavano solo chi era in grado di recitare i versi del Corano.

Soltanto uno degli italiani è riuscito a salvarsi, Gianni Boschetti, che è scappato dal locale dove cenava insieme alla moglie (tra le vittime), mentre ben nove nostri connazionali sono rimasti uccisi. A confermarlo il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni: “Sono nove – ha detto – le vittime italiane accertate finora”.  L’Unità di crisi della Farnesina, nel frattempo, ha confermato i nomi di tutti i nostri connazionali rimasti uccisi nell’attacco terroristico. Si tratta di  Adele Puglisi, Marco Tondat, Claudia Maria D’Antona, Nadia Benedetti, Vincenzo D’Allestro, Maria Rivoli, Cristian Rossi, Claudio Cappelli e Simona Monti.  “Siamo vicini alle famiglie, siamo consapevoli di dover rispondere al terrore”, ha detto Gentiloni. Ecco le loro storie.

Bangladesh, Cristian, Marco e gli altri: ecco chi sono i 9 italiani uccisi nell’attentato di Dacca

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