Le associazioni di volontariato che nel nostro Paese si occupano della tutela degli animali domestici nella stragrande maggioranza dei casi sono composte da persone animate da grande passione e amore verso i nostri amici a quattro zampe. Purtroppo però esistono anche le eccezioni e a volte la burocrazia fatta di regole stabilite da alcuni canili e gattili sembrano andare nella direzione opposta rispetto alla salvaguardia del bene degli animali.
La struttura in questione è il gattile “Telefono Difesa Animali” a Poncarale in provincia di Brescia e la denuncia viene da A. che sul suo profilo Facebook racconta una vicenda che ha dell’incredibile. A., 46 anni, è un grande amante degli animali, possiede gatti meticci da quando era adolescente, sfama colonie di gatti, li cura se sono malati e si dedica ad attività di volontariato appena il tempo libero glielo permette. Condivide con sua moglie e i suoi figli questa passione e ultimamente la sua famiglia ha adottato anche un cane meticcio di grossa taglia con qualche problema di salute accogliendolo in un ambiente pieno di affetto e dedizione verso quegli animali domestici che non hanno avuto la fortuna di nascere con il blasone della razza selezionata o del pedigree.
Succede che A. e la sua famiglia devono traslocare e la prima cosa di cui si preoccupano è che i loro piccoli amici non soffrano troppo lo stress del cambiamento di dimora e dell’adattamento alla nuova casa, ma un giorno scoppia un temporale di quelli memorabili e Sushi, l’ultimo arrivato fra i numerosi gatti di A., non trova più la strada di casa e si smarrisce. Il micino, dal mantello completamente nero e perfettamente riconoscibile, non ha ancora il microchip di riconoscimento perché ha solo tre mesi, si chiama Sushi e mamma gatta che lo stava ancora allattando lo cerca disperata mentre A. e la sua famiglia fanno il giro di tutti gli isolati, mettono inserzioni e appendono cartelli con la foto del gattino ad ogni incrocio.
La ricerca si protrae invano per qualche giorno finché A. non decide di andare al canile sanitario dove miracolosamente trova il suo gattino e prende appuntamento per riportarlo a casa. Quando si reca nuovamente al canile scopre che il gattino è stato ritirato da un’associazione di volontariato che gestisce un gattile: A. fornisce al gattile le foto del gattino, la foto della locandina appesa agli angoli delle strade dove il micio appare con mamma gatta e un’altra gatta e attende pazientemente qualche giorno perché la struttura, essendo gestita da volontari, è aperta solo due giorni su sette e solo di pomeriggio.
Quando tutto sembra essere sistemato per poter finalmente riavere il gattino, A. si trova catapultato in una situazione che potrebbe essere definita kafkiana se non fosse per la sofferenza e le implicazioni affettive che investono sia chi possiede un animale domestico sia l’animale stesso: i responsabili della struttura intimano con una certa veemenza ad A. di consegnare un certificato che attesti che tutti gli altri gatti in suo possesso sono castrati o sterilizzati, pena la non restituzione del gattino.
Come può però essere sterilizzata una gatta che stava ancora allattando il suo piccolo? Esiste forse una legge dello Stato che obblighi i possessori di gatti a sterilizzarli? La sterilizzazione è una scelta a volte di civiltà per impedire la diffusione del fenomeno del randagismo, ma nessuno può obbligare un proprietario a sterilizzare tutti gli animali in suo possesso e a impedire alle femmine di generare dei cuccioli. O vogliamo insinuare che sia opportuno far figliare solo gatti e cani di razza per tratte lucro dal loro commercio? Potremmo anche provare a dire, e ci verrebbe anche naturale, che l’ottimo gattile “Telefono Difesa Animali” sia più preoccupato di avere un gatto in più che del benessere dello stesso animale, il quale potrebbe tornare da una famiglia che lo adora invece di trascorrere la sua esistenza in una gabbia sotto il sole.
Siccome però siamo buoni e crediamo nella bontà e nel buonsenso altrui, siamo certi che la presidente e i responsabili del gattile ci ripenseranno e restituiranno il gattino ai loro legittimi proprietari.