Via libera dei soci del London Stock Exchange, la Borsa di Londra, alla proposta dell’accordo da 21 miliardi di sterline che prevede la fusione con la Deutsche Borse di Francoforte. Nonostante la Brexit, dunque, il progetto va avanti. Ma un azionista ha espresso il dubbio che possa essere il partner tedesco a mettere in discussione l’intesa. E negli ultimi giorni le autorità che vigilano sul mercato in Germania e in Italia (Piazza Affari fa capo al London Stock Exchange) hanno avanzato alcune perplessità. Il presidente della Bafin, l’authority tedesca, ha detto che “è difficile da immaginare che la borsa più importante nell’Eurozona sia controllata da una città che si trova all’esterno dell’Unione”. Dal canto suo Giuseppe Vegas, stando a quanto riferito da Il Sole 24 Ore, ha scritto al presidente del London Stock Exchange Donald Brydon e per conoscenza all’ad di Borsa Italiana Raffaele Jerusalmi per chiedere che Consob sia coinvolta in eventuali iniziative che riguardino Borsa Italiana e le collegate Monte titoli, Cassa di compensazione e garanzia e Mts, il mercato dei titoli di Stato, che fanno tutte capo a Londra.
Secondo gli azionisti di Lse, che al 99,98% hanno approvato l’accordo, “che il Regno Unito sia solo un Paese europeo o faccia parte dell’Ue, la fusione creerà un gruppo e un’infrastruttura di mercato competitiva a livello globale e al servizio dell’industria europea”. Anche Joachim Faber, presidente del board di Deutsche Borse, ha difeso la validità dell’intesa a dispetto del divorzio della Gran Bretagna dall’Ue sostenendo che questo cambiamento di scenario rende “ancor più importante mantenere e consolidare i legami fra il Regno Unito e l’Europa”. Di diverso avviso il numero uno della Bafin Felix Hufeld per il quale è necessario un “riaggiustamento”.
Gli investitori di Deutsche Borse hanno tempo ora fino al 12 luglio per decidere dei loro pacchetti azionari. L’accordo dovrà inoltre passare al vaglio di varie autorità regolatrici e giurisdizionali.