Ha confessato la propria responsabilità Giuseppe Pellicanò, il pubblicitario fermato venerdì scorso per strage provocata dall’esplosione della palazzina di via Brioschi a Milano nella quale il 12 giugno scorso sono morti l’ex compagna Micaela Masella e i giovani fidanzati marchigiani Chiara Magnamassa e Riccardo Maglianesi, mentre sono rimaste gravemente ustionate le sue due figlie di 7 e 11 anni. Il pubblicitario 51enne, in crisi perché la compagna Micaela intendeva lasciarlo, ha raccontato di aver preso la pinza e di aver svitato il tubo del gas nella cucina del suo appartamento, poi esploso.
La confessione emerge dal provvedimento, depositato oggi, 4 luglio, con cui il gip di Milano Giusi Barbara non ha convalidato il fermo, non ritenendo sussista un concreto pericolo di fuga dell’uomo, ma ha disposto la custodia cautelare in carcere. Pellicanò ha ammesso di aver causato l’esplosione, anche se ha specificato di non aver mai avuto intenzione di uccidere né la ex compagna né le bambine che si trovavano con lui nell’abitazione.
Quella di Giuseppe Pellicanò è stata “un’azione volontaria e deliberata“, scrive il gip Barbara nel provvedimento di custodia cautelare. L’uomo, interrogato ieri, 3 luglio, ha confessato e ha spiegato di ricordare solo per “fotogrammi” per via degli “effetti di psicofarmaci” contro ansia e insonnia che aveva preso anche la notte precedente l’esplosione. Notte in cui, come ha detto, si è svegliato, ha preso la pinza, ha svitato il tubo del gas del piano cottura ed è ritornato a dormire per poi risvegliarsi in ospedale. “Non ho realizzato quello che poteva accadere – ha aggiunto – altrimenti non lo avrei fatto perché non era mia intenzione uccidere Micaela e le bambine”.
Il giudice, in base alle dichiarazioni rese ieri da Pellicanò con “freddezza e lucidità”, nell’ordinanza ha parlato di “totale assenza di empatia nei confronti delle vittime” e di “azione volontaria e deliberata di usare il gas per porre fine alle sue vicende”, alla sofferenza di una separazione che non accettava.
Il giudice ha sottolineato che l’uomo sapeva che in casa c’erano l’ex compagna e le figlie, con le quali aveva cenato la sera e poi, come sempre, aveva messo a letto le bimbe. Risulta anche avvalorata l’ipotesi del pm Elio Ramondini di una sorta di prova generale effettuata dal pubblicitario due giorni prima, quando, dai contatori è stata rilevata una consistente fuoriuscita di gas nell’appartamento. Infine, riporta il provvedimento, Micaela, svegliatasi per prima per preparare la colazione, sentendo l’odore di gas ha chiuso il rubinetto dell’impianto. Un gesto, però, che non è servito a salvare la vita sue e dei giovani studenti che dormivano in un appartamento vicino. Pellicanò, a quanto emerge, aveva già fatto le prime ammissioni davanti agli agenti della Squadra Mobile.