La proposta di legge che il 27 giugno scorso ha cominciato il suo iter alla Camera, dopo essere rimasta in un cassetto per due anni, porta la firma – tra gli altri – della deputata di Sinistra ecologia libertà. “È un progetto che nasce dopo il mio viaggio ‘Restiamo vive’ fatto in 18 centri antiviolenza, nel quale ho avuto modo di parlare anche con le operatrici. Erano concordi nel dire che in Italia manca totalmente la prevenzione”
Un’ora aggiuntiva di educazione sentimentale come educazione all’affettività, che è quello che la Convenzione di Istanbul ci richiede”. La proposta di legge che il 27 giugno scorso ha cominciato il suo iter alla Camera, dopo essere rimasta in un cassetto per due anni, porta la firma – tra gli altri – della deputata di Sel Celeste Costantino. “È un progetto che nasce dopo il mio viaggio ‘Restiamo vive’ fatto in 18 centri antiviolenza, nel quale ho avuto modo di parlare anche con le operatrici. Erano concordi nel dire che in Italia manca totalmente la prevenzione”.
Quindi intervenire nelle scuole: “Un tempo l’avremmo chiamata educazione sessuale, come si fa in tutti i Paesi europei tranne Italia e Grecia – spiega Costantino –. Ma non è soltanto l’elemento della corporeità: è educazione civica ed educazione di genere. Il problema non è il corpo, il problema è come si gestiscono le emozioni, il fallimento, l’abbandono, come pure l’aver contezza del quadro normativo”.
La proposta di legge prevede dunque un’ora di scuola in più, per tutte le fasce d’età: “Ovviamente l’insegnamento verrà differenziato. Si può partire dalla costruzione di favole contro gli stereotipi, per i più piccoli, e si può arrivare ai forum su Internet per analizzare le proprie debolezze”. Ma in un Paese che ci ha messo trent’anni ad approvare una legge sulle unioni civili, come si può pensare di parlare di sessualità a scuola? “Mi aspetto gli attacchi, ma credo che sia interesse di tutte le forze politiche arrivare fino in fondo”