Verso Federer-Murray. Dopo la clamorosa eliminazione di Novak Djokovic, a Wimbledon 2016 tutto sembra andare in direzione della finale più attesa fra i due favoriti superstiti. Lo svizzero, che ancora non ha trovato un avversario degno della sua classe (e non a caso ancora non ha perso un set) si libera senza problemi dell’americano Steve Johnson. Soprattutto lo scozzese liquida quello che sulla carta era l’ostacolo più pericoloso di qui all’ultimo atto: il giovane australiano Nick Kyrgios, arrembante solo a parole, che si scioglie letteralmente dopo il primo set in quella che poteva essere la partita della sua definitiva consacrazione. Negli altri ottavi di giornata si salva Milos Raonic, che rimonta due set a Goffin, mentre Tsonga beneficia del ritiro di Gasquet nel derby francese, come Cilic con Nishikori. Vincono anche Pouille (maratona contro Tomic) e Sam Querrey, il giustiziere di Djokovic per la prima volta ai quarti in uno Slam.

KYRGIOS BOCCIATOIl big match di giornata è una grossa delusione. La sfida tra Murray e Kyrgios (7-5 6-1 6-4) era attesa sin dal sorteggio come il vero snodo del torneo dello scozzese. Il giovane australiano proprio a Wimbledon si era rivelato al mondo battendo Nadal nel 2014, e aveva detto di sentirsi pronto anche per vincere il suo primo Slam. Invece la sfida dura solo un set. Il primo: equilibrato, tiratissimo, con Kyrgios in controllo e anzi sempre insidioso sui turni di battuta dell’avversario. Fino al 5-5, dove Murray piazza la zampata del campione e lui cede di schianto il servizio. La partita di fatto finisce qui. Perché dopo il primo set l’australiano perde completamente la testa. Butta il secondo set 6-1, nel terzo dopo aver perso ancora il servizio comincia a giocare come fosse in allenamento e non sul centrale di Wimbledon. Serve&volley scriteriato, colpi da “o la va o la spacca” ad ogni punto. Vive la sconfitta come un dramma personale, quasi in lacrime ai cambi di campo. Quando invece avrebbe dovuto semplicemente lottare, contro un avversario per il momento ancora più forte, nelle speranza di batterlo. Stavolta Kyrgios non è solo rimandato. Questa sconfitta netta sa di bocciatura.

FEDERER AL 14ESIMO QUARTOIn precedenza era andato in scena l’ennesimo record di Roger Federer. Troppo forte, almeno troppo più forte di Steve Johnson, che pure a Nottingham aveva appena vinto il primo titolo Atp sull’erba, entrando nei 30 del ranking. Ma l’erba e il centrale di Wimbledon sono un’altra cosa. E il californiano non è all’altezza della sfida a sua maestà Roger, da cui rimedia un secco 3-0 in meno di un’ora e mezza (6-2 6-3 7-5). Nonostante il campione svizzero parta contratto e per tutto il match non si tolga dal viso l’espressione un po’ corrucciata di chi non sta benissimo. Forse Federer teme ancora gli acciacchi alla schiena, di cui vorrebbe scrollarsi di dosso le ultime scorie in vista del finale di torneo. Di certo il suo tennis per il momento non ne risente: fino ad ora percorso netto, senza cedere neppure un set. E l’ottavo con Johnson non fa eccezione: annullate due palle break in avvio, il match non ha avuto storia. Una formalità il primo e il secondo set, un po’ più combattuto il terzo per merito di Johnson, che è riuscito a superare un paio di momenti difficili e ad arrivare fino al 5-5, prima di cedere. Con questa vittoria Federer approda per la 14esima volta in carriera ai quarti di finale di Londra, traguardo che nell’ultimo decennio ha mancato solo una volta (nel 2013). Ma adesso viene il bello.

CILIC E TSONGA OK, TRA LE DONNE AVANTI LE WILLIAMS Il match più combattuto di giornata è anche l’unica sfida tra due Top Ten in calendario: Raonic-Goffin, col primo favoritissimo e invece ad un passo dalla sconfitta dopo essere andato 0-2, col belga in pieno controllo. Nel momento più difficile, il bombardiere canadese ritrova però il suo colpo migliore, la battuta: torna ingiocabile al servizio, e con un triplo 6-4 completa la rimonta. Sarà lui probabilmente l’ostacolo più duro per Federer verso la finale. Prima, però, lo svizzero troverà il croato Marin Cilic, che per il terzo anno di fila raggiunge i quarti a Wimbledon, anche se stavolta grazie al ritiro di Kei Nishikori: il giapponese era in precarie condizioni fisiche, dopo un set e mezzo ha alzato bandiera bianca. Imprevisto, invece, il forfait di Richard Gasquet, fermato da un problema intercostale nell’atteso derby transalpino con Tsonga. A lui il compito di sfidare Murray. Tra le donne, invece, eliminata a sorpresa la n. 3 Radwanska, al termine di una maratona contro Dominika Cibulkova (9-7 al terzo, con la slovacca vincitrice tra i crampi). Tutto facile per Serena Williams, che soffre nel primo set con la Kuznetsova ma vinto quello 7-5 le rifila un secco 6-0. E avanza anche la sorella Venus Williams (7-6 6-4 alla Suarez Navarro), che a Londra ha vinto 5 volte ma non raggiungeva i quarti dal 2010. Chissà che Wimbledon 2016 non ci regali un’ultima finale fra sorelle.

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