“L’Italia blocchi la fornitura all’Egitto di armamenti e in particolare di software per lo spionaggio, che vengono usati per intercettare gli attivisti e forse sono stati usati anche per spiare Giulio Regeni”. Così Abdelrahman Mansour in una conferenza a Montecitorio, attivista egiziano per i diritti umani e blogger, co-amministratore di ‘We are all Khaled Said’, la più seguita pagina politica di Facebook in tutto il Medio Oriente, che promosse l’appello per la mobilitazione del 25 gennaio 2011, la grande ondata di proteste popolari che portò alla caduta di Mubarak e che dopo la presa del potere dei militari e del generale al-Sisi, Mansour si è trasferito negli Stati Uniti. “Il regime non ha solo ucciso Giulio, ma ci sono anche altri casi di cittadini egiziani innocenti uccisi”. Mansour era ospiet dei deputati Erasmo Palazzotto (Si), vicepresidente della Commissione Esteri di Montecitorio e Riccardo Noury, portavoce in Italia di Amnesty International
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