Una delibera di indirizzo per tagliare staff e dirigenti e la costituzione di parte civile nel processo antimafia per l’omicidio del procuratore Bruno Caccia, che comincia il 6 luglio alla corte d’assise di Milano. Sono due delle decisioni prese dalla prima rapida riunione (durata poco più di mezzora) della giunta targata Chiara Appendino, neosindaca M5s di Torino. Confermati inoltre due incarichi creati dalle passate giunte di centrosinistra per portare avanti alcuni progetti in attesa delle nuove nomine.
Nella riunione di stamattina Appendino ha portato uno dei punti più importanti della sua campagna elettorale, quello che prevede tagli alla macchina comunale al fine di creare un fondo di cinque milioni di euro per assumere, tramite un concorso nel 2017, assistenti sociali e domiciliari, educatori professionali, giardinieri e tecnici impianti sportivi.
La giunta prevede di mettere in piedi una struttura di vertice più snella composta da dodici persone, tagliando la figura del direttore generale e dando maggiori poteri al segretario comunale. Ogni assessore avrà la possibilità di nominare un collaboratore di fiducia, anziché i due delle precedenti legislature, mentre ad esempio l’addetto stampa sarà scelto tra quelli dagli uffici del Comune, in modo tale da tagliare sulle spese di consulenza e valorizzare i dipendenti pubblici. Altri fondi dovrebbero arrivare dai risparmi originati dallo spoil system, con la fine di incarichi ad alcuni dirigenti a tempo determinato. Non sarà un taglio di tremila dirigenti, notizia circolata in questi giorni su Facebook e ripresa anche da Matteo Renzi durante la direzione del Pd anche perché, come ha precisato l’ex sindaco Piero Fassino ieri durante il vertice dei dem, i dirigenti del capoluogo sono poco più di cento. Sarà comunque un taglio più chirurgico che il consiglio comunale dovrà valutare: la prima assemblea cittadina, però, è prevista il 18 luglio prossimo.
Più urgente e di impatto immediato, invece, la decisione su un processo che comincia il 6 luglio a Milano. La nuova sindaca ha fatto approvare la proposta di costituzione di parte civile del Comune nel procedimento contro Rocco Schirripa, ‘ndranghetista arrestato a dicembre come uno dei componenti del comando mafioso che il 26 giugno 1983 ha ammazzato l’allora procuratore capo di Torino Bruno Caccia su mandato della cosca Belfiore.
Giovedì 7, poi, la sindaca, il vice Guido Montanari e l’assessore al bilancio Sergio Rolando avranno un appuntamento importante su una questione sensibile. Alle 11 incontreranno il presidente Pd della Regione Piemonte Sergio Chiamparino e l’assessore alla Sanità Antonio Saitta per parlare di un progetto di cui si è molto discusso in campagna elettorale, quello del Parco della Salute, il più grande ospedale del Piemonte. Tra le due istituzioni ci sono contrasti perché la Regione vorrebbe costruirlo ex novo sull’ex area industriale Avio, mentre la giunta pentastellata – seguace della politica del consumo zero del suolo – vorrebbe ristrutturare l’ospedale cittadino. In ballo però ci sono 250 milioni di euro stanziati dal ministero della Salute, soldi che – come ha polemicamente paventato il ministro Maria Elena Boschi – sarebbero a rischio se Appendino non darà il via libera alle modifiche urbanistiche per i cantieri.
Sono invece 18 i milioni di euro arrivati dal governo per il piano per la riqualificazione e la sicurezza delle periferie voluto dalla giunta di Fassino che ora deve essere continuato dalla nuova giunta, motivo per il quale è stato confermato l’incarico a Valter Cavallaro, dirigente a contratto con deleghe alla rigenerazione urbana. Con lui è stato confermato anche l’incarico al comandante della polizia municipale Alberto Gregnanini: ad agosto dovrà andare in pensione, ma rimarrà almeno per un altro anno, tempo di definire il bando per scegliere il suo successore. Cambiamento sì, quindi, ma con juicio.