Il presidente della compagnia, in audizione alla Camera, ha ricordato che "due anni fa l'azienda era sull'orlo del fallimento" e "nemmeno Spider-Man o Nembo Kid è in grado di modificare in termini così brevi la situazione". Il numero uno Cramer Ball: "Non intendo più pagare il trasferimento dei dipendenti, paghino le tasse sui voli che fanno"
Alitalia “perde ancora molti soldi”, “500mila euro al giorno”, e per questo “serve ancora responsabilità da parte di tutti”. Lo sciopero del personale di martedì? “Una cosa che mi ha sorpreso, non l’ho ritenuto responsabile“. Così Luca Montezemolo, presidente della ex compagnia di bandiera che dal 2014 fa capo all’emiratina Etihad, ha commentato in audizione alla Commissione Trasporti della Camera la situazione dell’azienda. L’obiettivo, ha detto, rimane quello di “arrivare al pareggio nel 2017″ e “senza un euro di denaro pubblico”, ma Alitalia ora “è come un bambino che ha bisogno di latte, deve evitare gli spifferi“. E dunque “mi auguro che prevalga il senso di responsabilità da parte di tutti”. E in questo quadro, è la conclusione dell’ex presidente di Ferrari – che è anche socio della compagnia dei treni Italo, Ntv – scioperare “non è responsabile”: “Lo sciopero di ieri ci ferisce e i privilegi che le altre compagnie del mondo non hanno e sono solo in Alitalia non possono stare in piedi, perché la nostra azienda sta continuando a perdere denaro”.
“Bisogna stare attenti a non giocare col fuoco“, ha continuato Montezemolo, perché Alitalia “due anni fa era sull’orlo del fallimento” e “nemmeno un’azienda gestita da Spider-Man o Nembo Kid è in grado di modificare in termini così brevi la situazione”. Oggi “l’azienda ha tutti gli elementi per poter guardare avanti con realistica speranza e soddisfazione” anche se “alcune cose che facevano parte dell’accordo non sono state rispettate”, ha detto. Per esempio, il governo si era impegnato nel 2014 a investire 20 milioni di euro nei Paesi di destinazione di Alitalia ma “l’impegno non è stato rispettato”.
Sulla stessa linea l’amministratore delegato Cramer Ball, che ha ribadito come dietro lo sciopero ci sia lo scontento dei dipendenti per il fatto che l’azienda non intende più concedere loro il “privilegio” di volare gratis per raggiungere le sedi di lavoro. “Non intendo pagare questo loro trasferimento ogni settimana” e “chiediamo ai dipendenti (piloti e assistenti di volo) di pagare le tasse sui voli che fanno per raggiungere il posto di lavoro”, ha spiegato Ball, anticipando che l’azienda punta a “rendere operativa la misura dal 1 settembre“. Il manager ha poi precisato: “Noi non vogliamo imporre condizioni di lavoro più pesanti ai dipendenti, non vogliamo lavoratori insoddisfatti” e “non abbiamo nessuna intenzione di avere vertenze sindacali, rispettiamo i sindacati, vogliamo coinvolgerli nel nostro lavoro, avere un dialogo costruttivo” perché “abbiamo bisogno di rapporti industriali stabili e in armonia“.