Il Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inps, organo di vigilanza dell’istituto, ha approvato la nota di variazione al bilancio, che era stata bocciata all’unanimità il 28 aprile scorso. La decisione è stata presa con 8 voti favorevoli, 5 contrari e 3 astenuti. Tra chi ha espresso parere negativo, ci sono i sindacati Cgil e Uil, che siedono nell’organismo. In particolare, le organizzazioni dei lavoratori hanno ritenuto irrisolti alcuni “punti di sofferenza”, segnalando “forti criticità” nella gestione del bilancio: i sindacati parlano di conti delle pensioni falsati, mancanza di informazioni, voragini in vista.

Innanzitutto, Cgil e Uil lamentano la scarsa trasparenza. Le organizzazioni segnalano “l’impossibilità, dopo innumerevoli richieste senza risposta, di conoscere il valore ed il rendimento di ciascun immobile, impedendo al Consiglio di verificare l’esatta consistenza del patrimonio immobiliare”. Mancano informazioni, secondo i sindacati, anche per conoscere “lo stato effettivo dei crediti contributivi dell’Istituto, pari a 104 miliardi, assolutamente incoerenti con le comunicazioni di Equitalia al Parlamento circa il loro recupero”. La commissione parlamentari di controllo sugli enti gestori, infatti, parlava di 157 miliardi di euro di contributi evasi dal 2000 a oggi, di cui 141 dovranno essere recuperati da Equitalia. Anche se 90 miliardi rischiano di non essere mai riscossi. A questo proposito, proseguono i sindacati, “la gestione della cassa Enti Locali (Cipdel) presenta un fortissimo sbilancio destinato, senza correttivi, a diventare nei prossimi 20 anni una voragine, e l’Inps non svolge alcuna attività ispettiva per controllare la correttezza delle dichiarazioni e dei versamenti”.

E ancora, sottolineano Cgil e Uil, “il fatto che si sia deciso di spostare, contrariamente alle indicazioni del Consiglio, 35 miliardi di oneri per l’assistenza sui conti della previdenza, con ciò falsando profondamente i conti delle pensioni, e fornendo dati non reali sul costo effettivo del sistema pensionistico”. Infine, i sindacati criticano “la scelta del governo di continuare ad attingere senza limiti dalla liquidità dell’Istituto, con ciò erodendo ogni anno di più la situazione patrimoniale e la stabilità dell’Inps”.

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