Dieci nomi per una giunta che i grillini definiscono “forte e libera”. La sindaca M5s Virginia Raggi si prepara al primo consiglio comunale in Campidoglio (7 luglio) e finalmente ha in mano la lista definitiva (salvo sorprese dell’ultimo minuto) degli assessori. La novità dell’ultimo minuto che più ha lasciato sorpresi è quella dell’assessorato al Bilancio: dopo i rifiuti e le smentite ha accettato di ricoprire l’incarico il dirigente Consob Marcello Minenna. Nel pomeriggio c’è stato il primo incontro formale con gli assessori in pectore e la Raggi.
Politica
Virginia Raggi, ecco gli assessori giunta M5s a Roma. Sciolto il nodo del Bilancio: c’è il dirigente Consob Minenna
AVANTIVirginia Raggi, ecco gli assessori giunta M5s a Roma. Sciolto il nodo del Bilancio: c’è il dirigente Consob Minenna
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- 14:04 - Ue: M5s Europa, 'congratulazioni a Metsola, Parlamento sia casa europei'
Roma, 16 lug. (Adnkronos) - “Congratulazioni a Roberta Metsola, rieletta Presidente del Parlamento europeo con una larga maggioranza. Il Movimento 5 Stelle sarà al suo fianco nella battaglia per difendere questa Istituzione e trasformarla in una casa di vetro per tutti i cittadini europei. La scorsa legislatura ha dimostrato quanto insidiose e pericolose siano le interferenze straniere nella vita politica europea, ecco perché bisogna andare avanti nella riforma interna del Parlamento europeo, rendendolo sempre più centrale nel processo legislativo. Ringraziamo l’europarlamentare spagnola Irene Montero per la sua candidatura che ha portato alta la bandiera della trasparenza, partecipazione e dell’Europa sociale e di pace, valori che noi condividiamo da sempre”. Così in una nota la delegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo.
- 14:02 - **Consulta: jobs act, reintegro si applica anche se licenziamento per giustificato motivo**
Roma, 16 lug. (Adnkronos) - La Corte costituzionale (sentenza n. 128 del 2024) ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 3, comma 2, del d.lgs. 4 marzo 2015 n. 23, nella parte in cui non prevede che la tutela reintegratoria attenuata si applichi anche nelle ipotesi di licenziamento per giustificato motivo oggettivo in cui sia direttamente dimostrata in giudizio l’insussistenza del fatto materiale allegato dal datore di lavoro, rispetto alla quale resta estranea ogni valutazione circa il ricollocamento del lavoratore (c.d. repêchage).
Con riguardo alla stessa disposizione, la Corte (sentenza n. 129 del 2024) ha ritenuto non fondata la questione, sollevata in riferimento ad un licenziamento disciplinare basato su un fatto contestato per il quale la contrattazione collettiva prevedeva una sanzione conservativa, a condizione che se ne dia un’interpretazione adeguatrice. Ossia deve ammettersi la tutela reintegratoria attenuata nelle particolari ipotesi in cui la regolamentazione pattizia preveda che specifiche inadempienze del lavoratore, pur disciplinarmente rilevanti, siano passibili solo di sanzioni conservative.
Quanto alla prima pronuncia, la Sezione lavoro del Tribunale di Ravenna aveva censurato, sotto diversi profili, la disciplina dettata dal d.lgs. n. 23 del 2015 per il licenziamento individuale per giustificato motivo oggettivo nella parte in cui esclude la tutela reintegratoria nell’ipotesi in cui il giudice accerti l’insussistenza del fatto, a differenza di quanto previsto per il licenziamento disciplinare fondato su di un fatto contestato insussistente. La Corte ha accolto le questioni sollevate in riferimento ai parametri di cui agli artt. 3, 4 e 35 Cost. rilevando che, seppure la ragione d’impresa posta a fondamento del giustificato motivo oggettivo di licenziamento non risulti sindacabile nel merito, il principio della necessaria causalità del recesso datoriale esige che il “fatto materiale” allegato dal datore di lavoro sia “sussistente”, sicché la radicale irrilevanza dell’insussistenza del fatto materiale prevista dalla norma censurata determina un difetto di sistematicità che rende irragionevole la differenziazione rispetto alla parallela ipotesi del licenziamento senza giusta causa o giustificato motivo soggettivo.
La discrezionalità del legislatore nell’individuare le conseguenze dell’illegittimità del licenziamento non si estende, infatti, fino a consentire di rimettere questa alternativa ad una scelta del datore di lavoro che, intimando un licenziamento fondato su un “fatto insussistente”, lo qualifichi come licenziamento per giustificato motivo oggettivo piuttosto che come licenziamento disciplinare. Precisa, infine, la Corte che il vizio di illegittimità costituzionale, invece, non si riproduce qualora il fatto materiale, allegato come ragione d’impresa, sussiste sì, ma non giustifica il licenziamento perché risulta che il lavoratore potrebbe essere utilmente ricollocato in azienda.
Ne consegue che la dichiarazione di illegittimità costituzionale della disposizione censurata deve tener fuori la possibilità di ricollocamento del lavoratore licenziato per ragioni di impresa, non diversamente da come la valutazione di proporzionalità del licenziamento alla colpa del lavoratore è stata tenuta fuori dal licenziamento disciplinare fondato su un fatto insussistente. Quindi, la violazione dell’obbligo di repêchage attiverà la tutela indennitaria di cui al comma 1 dell’art. 3 del d.lgs. n. 23 del 2015.
Quanto alla seconda sentenza, la Sezione lavoro del Tribunale di Catania aveva censurato il mancato riconoscimento ad opera della stessa norma della tutela reintegratoria quando, per l’inadempienza del lavoratore contestata dal datore di lavoro, che si riveli “sussistente”, sia la stessa contrattazione collettiva a prevedere una sanzione conservativa. La Corte, pur ritenendo complessivamente infondate le questioni sollevate in riferimento a plurimi parametri, ha fornito una interpretazione adeguatrice della disposizione censurata orientata alla conformità all’art. 39 Cost.
Premesso che la natura “disciplinare” del recesso datoriale comporta l’applicabilità del canone generale della proporzionalità, secondo cui l’inadempimento del lavoratore deve essere caratterizzato da una gravità tale da compromettere definitivamente la fiducia necessaria ai fini della conservazione del rapporto, la Corte ha ribadito la valutazione di adeguatezza e sufficiente dissuasività dell’apparato complessivo di tutela nei confronti del licenziamento illegittimo contenuto nel d.lgs. n. 23 del 2015, come novellato dal d.l. n. 87 del 2018 ed emendato dalle sue precedenti pronunce, anche in riferimento alle ipotesi in cui il licenziamento disciplinare risulti “sproporzionato” rispetto alla condotta e alla colpa del lavoratore per le quali è prevista la tutela indennitaria.
Quanto, però, alla prospettata violazione dell’art. 39, la Corte ha affermato che la disposizione censurata deve essere letta nel senso che il riferimento alla proporzionalità del licenziamento ha sì una portata ampia, tale da comprendere le ipotesi in cui la contrattazione collettiva vi faccia riferimento come clausola generale ed elastica, ma non concerne anche le ipotesi in cui il fatto contestato sia in radice inidoneo, per espressa pattuizione contrattuale, a giustificare il licenziamento, le quali vanno invece equiparate a quelle dell’«insussistenza del fatto materiale». La mancata previsione della reintegra quando il fatto contestato sia punito con una sanzione solo conservativa dalla contrattazione collettiva andrebbe ad incrinare il tradizionale ruolo di quest’ultima nella disciplina del rapporto. In conclusione, all’esito di queste due pronunce, vi è simmetria tra licenziamento disciplinare e licenziamento per ragione di impresa, tracciata dalla Corte sulla linea del “fatto materiale insussistente”.
- 13:59 - **Consulta: imposta regionale su demanio marittimo estendibile a autorità portuale**
Roma, 16 lug. (Adnkronos) - Non è illegittima la norma della legge della Regione Lazio che ha sottoposto all’imposta regionale sulle concessioni statali dei beni del demanio marittimo anche quelle rilasciate dalle Autorità di sistema portuale (Adsp). Lo ha stabilito la Corte costituzionale, con la sentenza n. 131 del 2024, che ha dichiarato non fondate le questioni di legittimità costituzionale, sollevate dalla Corte di giustizia tributaria di primo grado di Roma, sull’art. 6 della legge della Regione Lazio n. 2 del 2013.
La sentenza ha affermato che la norma censurata non viola gli artt. 3 e 53 Cost., in quanto non si pone in contrasto con i principi di ragionevolezza e di capacità contributiva e non determina una doppia imposizione. Né la medesima norma viola l’art. 117, terzo comma, Cost., in quanto non vi è contrasto con i principi fondamentali di correlazione e di continenza stabiliti dalla legge n. 49 del 2009. La sentenza ha precisato che tali principi "sarebbero certamente venuti in considerazione qualora l’imposta regionale censurata avesse assunto la natura di un nuovo tributo regionale autonomo: in tal caso la potestà impositiva regionale si sarebbe dovuta conformare ad essi e la Corte avrebbe dovuto verificarne il rispetto".
Ma l’art. 6 della legge reg. Lazio n. 2 del 2013 "non ha disciplinato un tributo autonomo, come sostenuto dal rimettente, bensì un tributo ceduto in base all’art. 8, comma 1, del d.lgs. n. 68 del 2011". Le specifiche disposizioni richiamate espressamente dal citato art. 8 portano a ritenere che l’intenzione del legislatore statale sia stata quella di "includere nella cessione alle regioni anche la parte del tributo attinente alle concessioni rilasciate dalle Adsp". Poiché "il tributo è stato ceduto alle regioni dalla legge statale", è allo Stato che "è ascrivibile la volontà di permetterne la nuova istituzione", che può quindi derogare ai suddetti principi fondamentali; le regioni pertanto sono dallo stesso Stato "autorizzate […] a esercitare la potestà legislativa sul tributo ceduto", "senza che si ponga il problema del rapporto con l’assetto delle proprie competenze".
- 13:46 - Ue: Rosato (Az), 'Metsola figura autorevole legata a valori europei'
Roma, 16 lug. (Adnkronos) - “Congratulazioni a Roberta Metsola, confermata alla presidenza del Parlamento europeo. Ha dimostrato in questi anni, e lo farà in questo mandato, di essere una figura autorevole ed imparziale. Fortemente legata ai valori fondativi della nostra Europa, che oggi ha voluto richiamare nel suo discorso citando anche l’esempio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Buon lavoro a lei e ai nuovi rappresentanti a Strasburgo”. Così sui social Ettore Rosato, vicesegretario di Azione e capogruppo in commissione Esteri alla Camera.
- 13:35 - Ue: La Russa, 'Metsola andrà avanti con competenza e determinazione'
Roma, 16 lug. (Adnkronos) - "Desidero porgere i miei sinceri e sentiti auguri di buon lavoro a Roberta Metsola per la sua rielezione a Presidente del Parlamento europeo. Da persona autorevole e perbene quale è, sono certo che continuerà a guidare questa importante Istituzione con competenza, determinazione e spirito di collaborazione". Lo scrive su Facebook il presidente del Senato, Ignazio La Russa.
- 13:31 - Ucraina: Gerasimov visita le truppe Vostok
Mosca, 16 lug. (Adnkronos) - Il capo di stato maggiore delle forze armate della Federazione Russa, Valery Gerasimov, ha visitato il posto di comando delle truppe Vostok. Lo ha riferito il ministero della Difesa russo, precisando che "il capo di stato maggiore ha sottolineato i successi del contingente durante la liberazione dell'insediamento di Urozhaynoye e ha stabilito le basi per ulteriori azioni".
Il ministero della Difesa ha aggiunto che "al termine del suo lavoro nel gruppo Vostok, il generale dell'esercito Valery Gerasimov ha consegnato i premi statali ai militari che si sono maggiormente distinti durante la liberazione del villaggio di Urozhainoye, e li ha ringraziati per il coraggio e l'audacia dimostrati in battaglia".
- 13:28 - **Dl Sanità: Schlein, 'Meloni ha responsabilità governo, trovi risorse'**
Roma, 16 lug. (Adnkronos) - "Noi non commentiamo gli annunci, aspettiamo i fatti, pretendiamo da questo governo le risorse per non vedere smantellata la sanità pubblica". Lo dice Elly Schlein, rispondendo in Senato a una domanda nel corso della conferenza stampa sul dl Sanità. "Meloni si ricordi che è al governo e ha la responsabilità di guidare il governo, devono trovare le risorse".