Spagna e Portogallo “non hanno preso misure efficaci” per correggere i loro deficit eccessivi. La Commissione europea ha stabilito che i due Paesi dovranno fissare nuovi percorsi di aggiustamento, ma ha rinviato all’Ecofin una decisione su eventuali sanzioni. Se il 12 luglio i ministri daranno il via libera, la Commissione avrà 20 giorni per presentare le sue proposte per multe. Ma se anche il consiglio dei ministri delle finanze deciderà di proseguire sulla strada delle sanzioni, un’eventuale “multa verrà probabilmente ridotta a zero“, come ha spiegato il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis: “Le sanzioni devono tenere conto che siamo nel dopo crisi economica e finanziaria” di due Paesi che sono stati sotto programma e quindi anche “degli sforzi già fatti e apprezzati”.
Il Collegio dei commissari “ha confermato che il Portogallo non ha corretto il suo deficit eccessivo entro il 2015 e che è inverosimile che la Spagna corregga il suo deficit eccessivo entro il 2016, scadenze fissate dal Consiglio nel 2013″ e ha riconosciuto “l’assenza di misure efficaci da parte di Spagna e Portogallo per gli anni 2014 e 2015”. Ora saranno necessarie per i due paesi “nuove scadenze per correggere i loro deficit eccessivi”, per questo la Commissione “proporrà un nuovo percorso di aggiustamento per ciascun paese in una fase successiva”.
“La palla è ora nel campo del Consiglio” per prendere una decisione su Spagna e Portogallo, perché “alla fine è il Consiglio che decide”, ha spiegato Dombrovskis insieme al commissario Pierre Moscovici, sottolineando che “noi abbiamo fatto il nostro lavoro”. Spetta infatti all’Ecofin, che si riunisce martedì prossimo, dare l’ok o meno a procedere. In caso affermativo, dal giorno del via libera dei ministri delle finanze dei 28 la Commissione avrà 20 giorni per presentare la sua proposta. Bruxelles, a questo punto, potrà “raccomandare al Consiglio di ridurre l’ammontare o cancellarlo del tutto“, e questo “può succedere sulle basi di circostanze economiche eccezionali o in seguito a una richiesta da parte dello stato membro coinvolto, che dovrebbe essere sottoposta alla Commissione entro 10 giorni dalla decisione del Consiglio”.