Si tratta di circa 37mila euro di Cosap più spese di pulizia stradale e di gestione del traffico da parte della Polizia Municipale, a fronte di un fatturato D&G di 1 miliardo di euro nell’ultimo anno. De Magistris è però stato irremovibile. Per la promozione di Napoli nel mondo questo ed altro
Modelli laccati, pizza, statuine del presepe e polemiche. L’insuperabile kitsch della tre giorni di celebrazione per i trent’anni di Dolce e Gabbana a Napoli è appena iniziata tra vagonate di vip, mugugni e abiti da urlo. Già perché il clou degli eventi, quello della passerella in via San Gregorio Armeno, la strada dei presepi, con gli splendidi modelli D&G a sfilare tra le bancarelle di statuine e attrici e attori ad osservare dalle finestre come al Palio di Siena, è anche il cuore di una polemica nata attorno alle concessioni offerte agli stilisti dall’appena rieletto sindaco De Magistris.
Nell’area di San Gregorio Armeno, nella zona che va da via dei Tribunali e comprende Spaccanapoli, vige un blocco del traffico di 60 ore che ha messo in subbuglio i commercianti della zona; ma soprattutto continua a far discutere la concessione gratuita del suolo pubblico da parte del primo cittadino al celebre duo d’alta moda. La documentazione l’ha pubblicata il sito web Fanpage alcuni giorni fa. Nell’occhio del ciclone è la delibera di giunta 448 del 27 maggio 2016 che, nonostante il parere non favorevole della ragioneria generale del Comune, autorizza la Feel Rouge Worldwide Shows, srl con sede in Milano, ad “occupare a titolo gratuito porzioni di suolo pubblico” per l’evento D&G. Si tratta di circa 37mila euro di Cosap più spese di pulizia stradale e di gestione del traffico da parte della Polizia Municipale, a fronte di un fatturato D&G di 1 miliardo di euro nell’ultimo anno. De Magistris è però stato irremovibile. Per la promozione di Napoli nel mondo questo ed altro. Sul Corriere del Mezzogiorno è però subito apparsa la contropartita. “L’occupazione suolo è un gentile omaggio del Comune di Napoli. Ma Domenico Dolce e Stefano Gabbana, come si dice da queste parti, ‘busseranno con i piedi’ – scrive il quotidiano campano – Nel senso che non si presentano certo a mani vuote nella città che spalancherà loro le braccia per quattro giorni. La maison pagherà circa 40mila euro per far fronte a servizi accessori di polizia municipale e netturbini. Una cifra cui si deve aggiungere una donazione di 50mila euro per la zona dei Decumani e 15mila euro di locazione per Castel dell’Ovo”.
Al netto del dare avere i 30 anni di Domenico Dolce e Stefano Gabbana entrano di diritto come una delle più incredibili trovate estetiche del mondo della moda di oggi. Coniugare il popolare e sanguigno milieu della strada con l’irraggiungibile e inafferrabile disegno dell’haute couture non ha prezzo in termini comunicativi e di marketing. “Tutto nasce da uno dei primi film della Loren, L’oro di Napoli”, ha spiegato Dolce in un’intervista video online. “Quando vedi questa strada, l’atteggiamento, la pizza, la donna formosa, la donna bella, ecco non potevamo che scegliere che via San Gregorio Armeno. Questa rappresentazione non si poteva fare da un’altra parte. Questa è la zona degli artisti, di chi sa fare le statuine una per una. È arte popolare. E’ la zona più autentica di Napoli, per me, per la mia ignoranza. Se la normalità fa strano mi spiace per gli altri”. Attesi centinaia di star del mondo della spettacolo, molto provenienti dal mare con il proprio yatch, tra cui Nicole Kidman, Monica Bellucci e la stessa Loren che è madrina della manifestazione. Il trentennale D&G continuerà dopo la sfilata nel centro di Napoli il 9 luglio con una cena di gala e sfilata a Castel Dell’Ovo e il 10 luglio sulla spiaggia di Palazzo Donn’Anna, a Posillipo, con un evento conclusivo più cena. Intanto Domenico e Stefano sono finiti come statuine tra le bancarelle di San Gregorio. Sorridenti, tra il Papa e Maradona, ma almeno a vedere sul loro profilo Instagram vestiti con due modeste giacchette nere e pantaloni bluette.