Partiamo dal 1964 quando il Generale de Lorenzo (proprio quello che ha firmato l’ accordo con la Cia) al vertice dell’arma dei carabinieri fa convergere a Roma per la festa della Repubblica e per il 150 °anniversario della nascita dell’Arma dei carabinieri ,un enorme quantità di ufficiali dei carabinieri, con il segreto progetto di realizzare un colpo di Stato che impedisca al governo Moro l’apertura al Partito Socialista. Il Golpe prevedeva gli arresti un lungo elenco di 731 dirigenti del Partito Comunista, del Partito Socialista e del Sindacato da trasferire a capo Marrargiu in Sardegna in una base costruita su terreno acquistato dalla Cia e poi passato in gestione agli italiani. Il presidente della Repubblica Segni per la prima ed unica volta nella storia della Repubblica , convoca per consultazioni non solo i segretari ,dei Partiti ma anche il Generale De Lorenzo a capo dell’ arma dei Carabinieri ed il capo di stato Maggiore della Difesa Generale Aldo Rossi. Segni fa intendere che non sarebbe stato ostile ad un governo di Cesare Merzagora che da tempo prevedeva vita breve per i Partiti, a quel punto il segretario del Partito Socialista Pietro Nenni decide di abbassare di molto i progetti di riforme del suo governo. La crisi viene superata ma si deve aspettare il 1967 per leggere sul settimanale L’Espresso i piani del golpe del generale De Lorenzo. I giornalisti Eugenio Scalfari e Lino Iannuzzi vengono condannati per la pubblicazione di materiale coperto dal segreto di Stato, ma il Partito Socialista li candida alle elezioni politiche del 1968 e riesce a farli eleggere e far evitare loro la prigione. Ma non si pensi che fu un tentativo di golpe da operetta. Quando nel 1969 la Commissione Parlamentare che indagava su quei fatti chiese l’audizione del vice comandante dell’arma dei carabiniere Gen. Giorgio Manes, questi si presentò a Montecitorio in abiti borghesi e disse alla moglie di passare dopo 45 minuti, la moglie ritornò all’entrata del Parlamento dopo poco più di mezzora e le fu comunicato che il marito aveva avuto un malore. Fu accompagnata all’ospedale e trovò il marito dentro una bara già in divisa militare e con tutte le sue medaglie al petto, ovviamente non fecero alcuna autopsia. Il generale accetto un caffè questo fu il suo errore.
Mafie
Gladio, storia dell’accordo segreto tra Cia e Sifar. Ma siamo sicuri che non esista più? - 2/5
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