Sono giunto alla conclusione che tutte le stragi che hanno insanguinato l’Italia a partire dal 1969 appartengono ad una unica matrice organizzativa che obbedisce ad una logica secondo la quale le direttive partono da apparati inseriti nelle istituzioni e per l’esattezza in una struttura segreta del Ministero dell’Interno, più che dei carabinieri. Già da ora indico la strage di via Fatebenefratelli a Milano come uno dei momenti più interessanti per capire la strategia complessiva del fenomeno, mi limito a segnalare che le indagini sono state concluse rapidamente con incriminazione del solo attentatore come esecutore materiale senza sfiorare il livello dei mandanti. Quanto alla strage dei 3 carabinieri, il meccanismo di copertura scattò automaticamente all’insaputa del responsabile della strage, posso indicare in alcuni quadri di Ordine Nuovo nel Veneto i personaggi che da molto tempo e ancora oggi sono inseriti nella struttura occulta di cui ti parlerò. …Si è formata così in me la convinzione, avvalorata da successivi riscontri come, ad esempio, le ammissioni di Giorgi sulla sua intima amicizia con un altissimo funzionario del Ministero degli Interni; la confidenza fattami da Rognoni e da Francesco Zaffoni, in Spagna, circa le marce, notturne di membri di Orizzonte Nero che indossavano la tuta mimetica dei carabinieri, nella zona di Varese, dell’esistenza, sotto la facciata di Ordine Nuovo di una struttura occulta all’interno della quale operavano personaggi come Giugni, Giorgi, Carlo Del Fiore , Signorini. In posizione di vertice, Giuseppe Rauchi. Struttura a sua volta inserita in una apparato composto da civili e militari arruolati dalla Nato sulle base delle loro convinzioni anticomuniste. Studiando gli atti di terrorismo avvenuti nella prima Repubblica alle luce delle dichiarazioni qui presentate e tenendo presente il documento dell’accordo Sifar Cia del 1952 recentemente declassificato ,viene da porsi la seguente domanda: se una struttura di questo genere è riuscita ad operare impunemente per tanti anni all’ interno delle nostre istituzioni, possiamo avere la certezza che sia stata smantellata efficacemente proprio durante il govero di Giulio Andreotti nel 1990? Possiamo avere la certezza che una struttura clandestina interna e parallela alle nostre istituzioni mai esplorata seriamente, sia stata smantellata davvero? Se si ragiona su come sono stati fatti fallire alcuni processi per le stragi di Mafia si potrebbe pensare che questa doppia struttura sia davvero ancora stata in funzione. In campo letterario si moltiplicano i libri di autobiografie di agenti dal doppio passaporto che hanno operato fino a tempi recenti sia per la Cia che per le nostre istituzioni, sono solo finzioni letterarie o ci siamo ormai abituati a questa misteriosa presenza e non ci stupiamo più di nulla? Non sarebbe ora che la politica italiana facesse terminare le ingerenze della Cia nei nostri affari nazionali?
Mafie
Gladio, storia dell’accordo segreto tra Cia e Sifar. Ma siamo sicuri che non esista più? - 5/5
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