Un gruppo di cittadini giuliani ha inviato a prefetto e Agenzia delle Entrate lettere in cui dichiara "l'intenzione di sospendere tutte le imposizioni". Cioè non versare più tributi e imposte. Rivendicano l'autonomia e chiedono la creazione di una no tax area intorno al porto triestino. Il viceministro dell'Economia: "Surreale, rischiano conseguenze penali"
Una minuscola fetta di territorio giuliano che si autoproclama “indipendente” e si rifiuta di pagare le tasse allo Stato italiano. Inviando a prefetto e Agenzia delle Entrate lettera in cui dichiara la propria “obiezione fiscale motivata”. Per il viceministro dell’Economia Enrico Zanetti è una “carnevalata” e i 229 triestini secessionisti dovranno fare i conti con sanzioni e, nei casi più gravi, conseguenze penali.
La vicenda nasce nel giugno 2014, quando un gruppo di residenti nel capoluogo giuliano firma la “dichiarazioni di esistenza” del sedicente Territorio Libero di Trieste (Tlt) – Svobodno Ozemlje (traduzione slovena), riedizione dello Stato indipendente creato nel 1947 dal Trattato di Parigi e la cui Zona A fu riunificata all’Italia solo nel 1954 con il memorandum di Londra. Secondo i sottoscrittori, il trattato di pace firmato a Parigi è “ancora assolutamente in vigore” ma “viene completamente ignorato”. Loro ne rivendicano la validità e ritengono che del Tlt faccia parte anche il porto di Trieste, intorno al quale auspicano la nascita di una no tax area propedeutica allo sviluppo di “un centro finanziario offshore“, una “City concorrenziale con Londra”.
Nel frattempo ritengono appunto di potersi ritenere esentati dal pagamento delle tasse all’Italia. E, come ha riferito il quotidiano Il Piccolo, hanno iniziato a spedire alla direttrice dell’Agenzia delle Entrate del Friuli Venezia Giulia Cinzia Romagnolo e al prefetto Annapaola Porzio “copie di bollettini e multe non pagate accompagnati da scritti in cui si sostiene la mancanza di sovranità dello Stato italiano” e si comunica “l’intenzione di sospendere tutte le imposizioni fiscali”. Insomma, stop al pagamento di Irpef, Ires, Iva, Imu, Tari e Tasi. Roberto Giurastanate, presidente del movimento, sostiene che le dichiarazioni di obiezione fiscale “sono già migliaia” e giovedì è arrivato a denunciare alla procura per “falso ideologico, rifiuto e omissione di atti d’ufficio, abuso d’ufficio e minaccia” i “funzionari assegnati dall’amministrazione civile del Free territori of Trieste affidata al governo italiano”. Nel mirino il prefetto, reo di aver fatto notare che il mancato pagamento delle tasse è reato.
Zanetti, sentito dal quotidiano triestino, definisce la questione “surreale” e avverte che “se qualcuno crede di potersi inventare un improbabile titolo giuridico per non pagare i tributi si sbaglia di grosso”, si ritroverà a dover “sommare anche le sanzioni” e rischia “nei casi di maggiore gravità” di vedersi contestare il reato in sede penale.