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Vacanze in barca a vela, come nasce una passione: qualche dritta per il noleggio (con lo skipper)

Piccolo manuale per chi non ha mai provato. Con due miti da sfatare, prima di tutto: non è una vacanza solo per nababbi e si può avere la propria privacy anche su un “guscio” di 12 metri, in mezzo al mare...

Testo di Lucio Valetti, Foto di Lucio Valetti

E POI C’È IL BARCASTOP…

Chiedere un passaggio a chi va da qualche parte ed è disposto a imbarcare qualcuno: è la versione marinara dell’autostop, pratica questa un po’ in disuso sulle strade, ma che funziona egregiamente in mare. Con varie formule: condivisione delle spese di carburante e della cambusa, per esempio; ma il passaggio può anche essere gratuito se si sa fare qualcosa in barca o si partecipa alla conduzione, o addirittura remunerato se si hanno specifiche competenze utili per la situazione. C’è chi cerca un lavapiatti, qualcuno anche solo compagnia. Capita soprattutto nei trasferimenti: uno dei lavori degli skipper consiste nel portare la barca di altri da un posto a un altro. Se per esempio un armatore fa base nell’Adriatico, ma vuole passare le vacanze nel Tirreno, può – perché non ha tempo o voglia di circumnavigare l’Italia – incaricare qualcuno di farlo per lui. In questi casi lo skipper di solito mette insieme un minimo di equipaggio, per un aiuto concreto nel lavoro o, appunto, anche solo per avere qualcuno con cui chiacchierare. Capita che un trasferimento comporti persino la traversata di un oceano, per dire. A novembre si portano le barche ai Caraibi, con la spinta degli alisei; perché siano pronte al momento giusto, quelle nel Mediterraneo vengono spostate nell’Atlantico, alle Canarie, fra giugno e settembre. Fra aprile e maggio si fa il viaggio dai Caraibi all’Europa, con il favore dei contro-alisei, ma anche dai Caraibi all’Australia. Insomma, per qualche giorno o per lunghi periodi, le occasioni sono potenzialmente infinite, perché in ogni momento ci sono barche in giro per il mondo.

I rischi ci sono, da entrambe le parti. Lo skipper può ritrovarsi a bordo uno che dopo due giorni odia la vita di mare; chi accetta l’imbarco può scoprire di non essere tagliato per una simile esperienza o non legare con l’equipaggio. Se si ha modo di farlo, prima di imbarcarsi (letteralmente) nell’impresa conviene cercare di sapere qualcosa di più sullo skipper, perché quelli seri e accreditati sono conosciuti.

 

Come fare?

Se si hanno meno di tre settimane, non conviene fare la traversata oceanica. Meglio muoversi in un’area ristretta: se si è in un arcipelago, ci si può per esempio spostare da un’isola all’altra. In estate, il Mediterraneo è perfetto per questo. Con un’adeguata ricerca fatta prima (a meno che non si voglia partire all’avventura), si potrebbe anche andare a Gibilterra tra agosto e settembre e prendere un passaggio per Las Palmas; la navigazione di 750 miglia si fa in circa sei o sette giorni, poi c’è tutto il tempo per visitare le Canarie e tornare in Italia in aereo. Fra aprile e maggio, in un paio di settimane si può andare da Panama alle Galapagos, con una settimana in più si può attraversare il canale (le barche arrivano dai Caraibi).
Il modo migliore per fare barcastop è quello di frequentare i porti giusti al momento giusto (secondo le rotte) e chiedere. Ci si può anche muovere (per tempo) in rete o leggere gli annunci pubblicati sulle riviste specializzate, come Bolina o Il giornale della vela.

 

Ecco alcuni siti con annunci:

www.velaforfun.com/forum/velaforfun/board/10

www.velanet.it/annunci/lista.php?imbarchifree

www.findacrew.net/en/boat/search/?action=Results&BtSrt=_LLD&QckAvl=NF

www.7knots.com/CGI/list_boat.pl?skip=1;sorting=touchup;order=desc;item=40;page=1

http://floatplan.com/forum/categories/crew-wanted-unpaid/listForCategory

www.latitude38.com/index.lasso

http://oceancrewlink.com

www.cruiserlog.com/forums/f14

 

Prima di partire informatevi su skipper ed equipaggio, cercate di conoscerli e di vedere la barca (o fatevi mandare molte foto, in modo da capire in che condizioni è; se non siete in grado di farlo da soli, trovate qualcuno che possa aiutarvi). Prima di salpare definite bene ogni questione relativa ai soldi.

Un “classico” da leggere: Il giro del mondo in barcastop di Alberto Di Stefano (Feltrinelli)
Si può consultare anche il sito dell’autore (www.venticinquemilamiglia.it; su FB “Il Giro del Mondo in Barcastop”), con diario, immagini e video della sua avventura.

Utili (e simpaticamente scritti) i suggerimenti di Brì su www.trotamundos.it/appunti-di-viaggio/traversata-atlantica-barca-vela/traversata-oceano-atlantico-istruzioni-uso

 

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