Islanda – Le favole forse non esistono, e di sicuro la retorica con cui spesso vengono raccontante tende ad annoiare. Ma l’avventura islandese a Euro 2016 resterà negli annali: una nazione di trecentomila abitanti, ai confini settentrionali del mondo, una terra di ghiaccio e fuoco, di una civiltà quasi esasperante, di musica per fighetti occidentali, scende sul terreno ultranazionapopolare del calcio e lascia il segno. I giocatori dalla barba più hipster che vichinga, i tifosi gioiosi e allegri, quella sorta di “haka” in salsa islandese che ha conquistato tutti: tutto questo e molto altro hanno contribuito a rendere l’esperienza dell’Islanda a Euro 2016 in una favola contemporanea, nel linguaggio e nei contenuti, e quindi per nulla noiosa, per nulla retorica. Forse si è trattato di un exploit irripetibile, forse no. Ma almeno, adesso, anche chi non ama la sofisticata musica di Björk e dei Sigur Ros può dire la sua, quando si parla di Islanda. VOTO: 9
(N)euro
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