Vis-à-vis a serrato a Omnibus (La7) tra Peter Gomez, direttore de ilfattoquotidiano.it, e Alessandro Campi, docente di Storia del Pensiero Politico all’Università di Perugia, sulle riforme costituzionali. Ad aprire il dibattito è Campi, che critica le accuse di “personalizzazione” dello scontro referendario al presidente del Consiglio: “Renzi ci ha messo la faccia e lo si accusa di aver trasformato il referendum in un plebiscito. E’ inevitabile che un processo così importante sia giocato intorno a una persona. Basti ricordare la riforma francese del 1962; quelle erano le riforme di De Gaulle, non di un gruppetto di costituzionalisti”. E aggiunge: “Quella della personalizzazione è la critica più insensata che si possa fare. A me non spaventano gli elementi di personalizzazione della riforma e le accuse veementi che si fanno. Anzi, spero che Renzi abbia la coerenza di andare fino in fondo”. Non ci stanno né Daniela Preziosi, firma de Il Manifesto, né Gomez che replica: “La cronaca non sbaglia: è stato Renzi a dichiarare apertamente che, se avesse perso il referendum, avrebbe lasciato la presidenza del Consiglio e la politica. Possiamo dire che dal punto di vista politico è stata una mossa stupida? Secondo me, sì“. “Evidentemente Renzi pensa che c’è un pezzo di Paese disposto a seguirlo” – ribatte Campi – “Voglio sperare che, oltre a quello anti-renziano, esista il fronte renziano”. “Quando sei al potere” – osserva Gomez – “c’è più gente che ti critica che altro. Scommettere sul futuro della Repubblica, legandolo alle proprie sorti personali, è un errore. Prima che Napolitano si svegliasse, pensavamo tutti che le riforme costituzionali fossero materia del Parlamento e non del governo“. “Finché sono state materia del Parlamento non si sono mai fatte in questo Paese“, controbatte il docente. “Non è vero” – puntualizza il direttore del Fatto online – “Il Titolo V della Costituzione è un disastro che è stato fatto dal centrosinistra. Il pareggio di bilancio è stato fatto da tutto il Parlamento. Dobbiamo essere precisi, altrimenti serviamo la propaganda. Di riforme costituzionali sono state fatte molte in questo Paese. Anche il centrodestra ci ha provato con la devolution, ma la riforma fu bocciata dai cittadini. Cercare di intestarsi delle cose non vere non va bene. Poi discutiamo nel merito però la storia e la cronaca dicono che alcune delle cose da lei dette non sono vere”