A maggio, prima che prendessero il via i negoziati tra Roma e Bruxelles sulla possibilità di ricapitalizzare gli istituti con soldi pubblici, le sofferenze in pancia alle banche italiane sono tornate a crescere toccando i massimi da gennaio: 199,99 miliardi di euro. Il dato arriva dal supplemento al bollettino statistico di Bankitalia dedicato a moneta e banche, che sottolinea come il tasso di crescita dei crediti impossibili da riscuotere sia però rallentato a 3,2% dal 3,5% di aprile. Nel frattempo la raccolta obbligazionaria è diminuita del 14,8% su base annua.
Sempre a maggio i prestiti al settore privato, corretti per tener conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari, hanno registrato una crescita su base annua dello 0,8%, a fronte dello 0,4 di aprile. Quelli alle famiglie sono cresciuti dell’1,5% sui dodici mesi. Quelli alle società non finanziarie sono invece aumentati dello 0,3%, mentre ad aprile, sempre su base annua, erano in diminuzione dello 0,6%.
I tassi d’interesse sui mutui casa sono stati pari in media al 2,61 per cento (2,66 nel mese precedente), quelli sulle nuove erogazioni di credito al consumo all’8,32 per cento (8,35 nel mese precedente). I tassi sui nuovi prestiti alle società non finanziarie di importo fino a 1 milione di euro sono risultati pari al 2,53 per cento (2,57 nel mese precedente). Oltre 1 milione di erogazione il tasso scende all’1,22 per cento (1,46 per cento a aprile). I tassi passivi sui depositi in essere sono stati in media dello 0,46 per cento.