Il presidente americano: "Quei poliziotti hanno salvato molte più vite di quelle che possiamo immaginare. Ma il Paese è unito, lo so perché conosco l'America, l'ho vissuto sulla mia pelle"
“Nessun individuo, nessuna istituzione è interamente immune dal pregiudizio razziale“, ma gli americano non sono “divisi come molti pensano. Lo so perché conosco l’America, perché l’ho vissuto sulla mia pelle”. E’ così che il presidente degli Stati Uniti Barack Obama commemora, a Dallas, i 5 agenti uccisi da un cecchino nero. Per il presidente statunitense “i rapporti razziali sono migliorati sensibilmente durante la mia vita”. Tuttavia “non possiamo fare orecchie da mercante e non tenere conto delle manifestazioni degli afroamericani, considerare quelle persone come paranoici e piantagrane, non possiamo metterle da parte come inquietudine politica o mettere l’etichetta del razzismo. Farlo significa negare la realtà”.
Insieme ad Obama, alla cerimonia di commemorazione, anche il vicepresidente Joe Biden, l’ex presidente George W. Bush e sua moglie, Laura. Obama ha telefonato anche alla famiglia di Alton Sterling, l’altro nero ucciso dalla polizia, a Baton Rouge, in Louisiana, per fare le sue condoglianze. Il presidente ha reso omaggio prima di tutto al ruolo della polizia, che al momento degli spari stava garantendo la sicurezza di una protesta per l’uccisione di neri da parte delle forze dell’ordine: “Nonostante il fatto che la polizia fosse il soggetto della protesta, quegli uomini hanno fatto il loro lavoro, stavano servendo il Paese”, ha detto, aggiungendo che “il nostro intero modo di vivere in Usa dipende dal ruolo della legge”. Obama ha ribadito che “gli agenti di Dallas hanno salvato molte più vite di quelle che possiamo immaginare”.