Più facile a farsi che a dirsi. Comprare un biglietto aereo online è ormai diventato un gioco da ragazzi e a portata di tutte le tasche. Carta di credito alla mano, bastano infatti un paio di clic per passare al setaccio tutti i siti che offrono tariffe a prezzi scontati e trovare il volo ideale per le vacanze estive. Magari risparmiando un po’ rispetto alle agenzie di viaggio tradizionali. Del resto l’ultimo report dell’Istat (febbraio 2016) conferma che a prenotare su Internet è il 34% dei vacanzieri, con un’incidenza leggermente più elevata nel caso dei soggiorni brevi.
Un aumento, questo, dei turisti fai da te, che può avere però qualche controindicazione. Come sanno bene tutti i consumatori insidie, tranelli e truffe sono dietro l’angolo, soprattutto quando si ha a che fare con le carte di credito. Il pericolo maggiore sta nei costi di gestione applicati sia dalle compagnie aeree (tradizionali e low cost) che dalle agenzie di viaggio online come eDreams, Expedia, Lastminute e Opodo (solo per citare le più famose) se si acquista un biglietto aereo con la preziosa tesserina.
Il meccanismo è tanto chiaro quanto diabolico: completate tutte le schermate dei dati (città, giorno, orario, anagrafica, bagaglio e assicurazione), quando arriva il momento di pagare, inserendo le credenziali della carta di credito, ci si trova davanti l’amara sorpresa: il prezzo iniziale che ci aveva spinti a prenotare il volo, convinti che fosse il più economico, è addirittura triplicato. Come è possibile? “Semplice, basta scegliere come metodo di pagamento la propria carta e non quella sponsorizzata dall’operatore”, spiega a ilfattoquotidiano.it Anna Vizzari, esperta dell’ufficio studi di Altroconsumo. Che aggiunge: “Purtroppo è una prassi che molti siti di e-commerce e agenzie di viaggi online continuano ad adottare nonostante le numerose sanzioni da parte dell’Antitrust”.
Facciamo un po’ di chiarezza. Questa pratica, indigesta per gli utenti e le associazioni dei consumatori che da anni se ne lamentano, è stata all’origine nell’aprile 2013 della sanzione da 400mila euro imposta dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato a Ryanair. La regina delle compagnie aeree a basso costo è stata, infatti, condannata per le “scorrette modalità di rappresentazione ai consumatori del prezzo dei biglietti aerei rispetto all’inserimento della tassa nascosta per l’uso della carta di credito”. La società irlandese aveva di fatto inserito un supplemento del 2% sul prezzo finale nel caso di pagamento con numerose carte di credito che era visibile solo al termine della prenotazione. Poi, anche se con mesi di ritardo, Ryanair si è adeguata iniziando a indicare da subito le ulteriori spese previste e spingendo, così, anche le altre compagnie e le agenzie di viaggi online a farlo. Questo, però, non vuol dire che i balzelli sulle carte siano spariti. Ma solo che chi prenota su Internet sa già dai primi contatti quale sarà il pezzo finale del biglietto comprensivo di tutte le spese.
Una maggiore trasparenza che, tuttavia, non solo delude Altroconsumo (“Così si è solo aggirato il problema visto che in base al Codice al Consumo è illecito e scorretto applicare commissioni aggiuntive solo perché si paga con una carta di credito”, sottolinea la Vizzani), ma resta un caso aperto. Alcune delle piattaforme più note per prenotare online continuano infatti ad adottare la prassi di caricare sul costo del ticket una maggiorazione assai onerosa per il pagamento con le carte. Proprio come riscontrato da Altroconsumo che lo scorso aprile ha sottoposto all’esame del Garante eDreams, Lastminute e Opodo, che fanno pagare fino al 70% in più il prezzo del biglietto rispetto a quello indicato inizialmente.
L’unico modo per evitare questi sovrapprezzi è dotarsi delle carte co-branded delle piattaforme: su eDreams e Opodo non si pagano le commissioni se si utilizza la carta Agos eDreams e su Lastminute se si utilizza la carta Maestro Widiba, collegata al conto online della banca del gruppo Monte dei Paschi di Siena di cui Altroconsumo ha da poco sospeso il rating consigliando ai risparmiatori di chiudere i conti deposito. Hanno però la peggio, secondo l’indagine di Altroconsumo, i possessori di American Express, costretti a pagare sempre le commissioni più alte.
E negli ultimi mesi nulla è cambiato. Abbiamo provato anche noi ad acquistare un biglietto Roma-Madrid (qualsiasi aeroporto) per il 30 luglio sulle tre agenzie di viaggio online per confrontare i prezzi dei biglietti a seconda della carta utilizzata per il pagamento.
Su Opodo, il prezzo di 164,49 euro rimane invariato solo se lo si paga con la carta Agos Edreams. Se, invece, il pagamento avviene con le carte più diffuse, il prezzo passa a 196,79 euro per un volo AirEurope e 203,09 euro se si sceglie Vueling.
Su Lastminute il biglietto più economico costa 168,72 euro solo se si utilizza la carta Maestro Widiba. Con altre tessere, il prezzo passa a 188,92 euro. Ma se si opta per un volo Ryanair il prezzo iniziale di 172,49 euro arriva a 192,69 euro.
Su eDreams, volando con AirEurope il biglietto più economico viene 164,49 euro. Ma se non si paga con la carta Agos eDreams si sale a 197,79 euro. Se si sceglie Vueling, si passa da 164,49 euro a 204,49 euro.
Una situazione che sarebbe dovuta migliorare rispetto a qualche anno fa, anche grazie alla nuova direttiva europea sui Diritti dei consumatori che all’articolo 7 chiaramente prevede “l’eliminazione di sovrattasse per l’uso di carte di credito se non i costi effettivamente sostenuti per offrire tale opzione di pagamento”. E così fatta la legge, trovato l’inganno: le commissioni aggiuntive si sono trasformate in costi di gestione sopportati dall’agenzia di viaggio online. Del resto anche la prima e unica multa dell’Antitrust a Expedia, eDreams e Opodo nel marzo 2011 non ha sortito effetti: allora le sanzioni complessive sono state solo 415mila euro al termine di ben tre distinte istruttorie che riguardarono anche le pratiche commerciali scorrette nel processo di prenotazione e pagamento dei servizi on line mediante carta di credito o carte prepagata.