Politica

Bologna, il sindaco Merola raddoppia lo staff (e le spese) per la comunicazione. Polemica con opposizione

Cresce da tre a sei persone il numero di addetti. Per il ruolo di portavoce del sindaco l'ex direttore del Corriere di Bologna Armando Nanni: a lui andrà uno stipendio di 154mila euro lordi. In totale, la macchina del sindaco costerà 3 milioni e 200mila euro nei prossimi cinque anni

Un maxistaff per la comunicazione e un portavoce da 154mila euro all’anno. Abbandonate le forbici di cinque anni fa, Virginio Merola, confermato sindaco di Bologna al ballottaggio del 19 giugno, raddoppia la sua squadra di comunicatori. E con essa anche i costi, lievitati rispetto a quelli del mandato precedente, quando per dare un segnale di sobrietà aveva tagliato stipendi e personale. Oggi invece l’orientamento sembra si sia invertito: per i prossimi cinque anni la spesa per raccontare le attività dell’amministrazione e del sindaco sarà di oltre 3 milioni e 200mila euro, quasi due volte tanto quella dei cinque anni appena passati, ferma a circa 1 milione e 800mila euro.
La squadra è stata completata in questi giorni, con l’arrivo a Palazzo d’Accursio di Armando Nanni, ex direttore del Corriere di Bologna e poi capo redattore centrale nella sede romana del Corriere della Sera. La giunta di Bologna ha approvato il suo incarico che sarà quello di portavoce del sindaco. A lui, si legge in una nota del Comune, “sarà affidato il coordinamento strategico della comunicazione e, in particolare, il compito di supportare il sindaco nella definizione delle linee comunicative e nelle attività di informazione riguardo alle politiche dell’amministrazione”. Il compenso annuo lordo sarà di 154.570 euro.
Sarà lui a coordinare il gruppo di comunicatori passato da tre a sei persone. Ci sono alcune conferme, come il giornalista Cristiano Zecchi (83mila e 200 euro annui), collaboratore fidatissimo e addetto stampa per la giunta, il collega Matteo Caselli (58mila e 300 euro annui), che si concentrerà in particolare sul settore scuola, ed Enrico Di Stasi (57mila euro annui), che si occuperà dei problemi legati alla sicurezza. Entrano per la prima volta invece gli altri tre volti, tutti di donne. In ordine di stipendio: Paola Frontera, ripescata dallo staff dell’ex sindaco Sergio Cofferati (era l’addetta stampa), nei prossimi cinque anni gestirà le comunicazioni del consiglio con una busta paga da quasi 82mila euro annui; Matilde Madrid, già collaboratrice nella campagna elettorale e ora con delega alla promozione e allo sviluppo economico (59mila e 740 euro all’anno); Giusi Marcante, ex direttrice di Radio Città del Capo, che a Palazzo d’Accursio si occuperà delle comunicazioni del sindaco (58mila e 700 euro annui). Nome conosciuto anche quello del capo di gabinetto Valerio Montalto, che durante l’amministrazione Cofferati curava le relazioni con i sindacati.
Uno staff rinforzato dunque, che nel complesso peserà sulle casse comunali per oltre 3milioni. Alla base della decisione di potenziare i collaboratori c’è il tentativo di sopperire a quei difetti di comunicazione segnalati dallo stesso sindaco. Secondo lui qualcosa nella macchina della comunicazione non ha funzionato. E l’errore non va ripetuto. E mentre le opposizioni puntano il dito sulla spesa non proprio contenuta delle nomine, segnalando come “l’apparato costi, in proporzione, di più di quello di Obama“, Merola difende la propria scelta. A margine di una conferenza stampa assicura ai cronisti che non ci sarà alcuna ricaduta sul bilancio e le risorse in più saranno recuperate eliminando sprechi su altre voci, senza toccare servizi e dipendenti comunali.