Deridevano, umiliavano e in alcuni casi picchiavano un anziano prete ricoverato in un convitto e afflitto da una patologia totalmente invalidante. E’ l’accusa per cui sono stati arrestati sei operatori sociosanitari e un infermiere del convitto ecclesiastico di Firenze, ora agli arresti domiciliari. L’inchiesta, coordinata dal pm Sandro Cutrignelli, è stata condotta dai carabinieri della compagnia di Firenze e dal Nas. Per documentare i comportamenti del personale medico, gli inquirenti hanno fatto uso di microcamere, installate dai carabinieri nella sede dell’istituto in via San Leonardo. Grazie alle riprese è stato possibile verificare umiliazioni, offese e violenze che il sacerdote avrebbe subito da parte degli indagati. Il religioso, invalido e in grave stato di soggezione, sarebbe stato disprezzato con insulti e gesti scurrili, con riferimenti espliciti ad atti sessuali, anche mirati ad offendere la sua fede. In alcuni casi sarebbero arrivati a picchiarlo.

Non sono invece emerse delle indagini episodi di maltrattamenti o scorrettezze verso altri ospiti del convitto, struttura parasanitaria gestita dall’Associazione di previdenza fra i sacerdoti della Toscana. Le indagini sono partite da una denuncia di un dipendente, presentata dalla direzione del convitto e dalla società Auxilium, incaricata dell’assistenza infermieristica. Le misure cautelari agli arresti domiciliari, disposte dal gip Dolores Limongi per il reato di maltrattamenti in famiglia in concorso, sono state eseguite nella mattina di mercoledì 13 luglio. Effettuate anche perquisizioni a carico di altri cinque soggetti.

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