L'ultimo discorso del premier alla Camera dei Comuni avviene tra battute, risate e applausi. L'ex leader del Tory mostra una foto con il gatto Larry di Downing Street e dice: "Lo amo". E Corbyn diventa "il cavaliere nero dei Monty Python"
Un giorno difficile per il Regno Unito, ma a quanto pare non per David Cameron. Il primo ministro britannico ha formalizzato le proprie dimissioni, divenute inevitabili dopo il risultato del referendum sulla Brexit, e ha tenuto il suo ultimo discorso da premier in carica alla Camera dei Comuni, ma è parso decisamente di buon umore.
Lo stato d’animo del 49enne ex leader dei Tories era emerso già martedì dopo la conferenza stampa d’addio al numero 10 di Downing Street, quando un microfono rimasto acceso lo ha sorpreso a canticchiare un allegro motivetto: “Du du du du du” seguito poi da un “right”.
Durante il discorso alla Camera dei Comuni, Cameron ha dato nuovo sfoggio di humour e autoironia. “I was the future, once“, “io ero il futuro, una volta”, ha detto parlando a proposito di se stesso, provocando una lunga serie di applausi da parte dei colleghi. La Bbc ha poi fatto notare che si tratta di un’autocitazione: lo stesso Cameron usò identiche parole nei confronti di Tony Blair, nel 2005, quando si insediò come leader del Tory.
L’ironia del premier uscente non ha risparmiato il leader del Labour, Jeremy Corbyn: “Mi ricordi il cavaliere nero dei Monty Python e il Sacro Graal”, ha detto Cameron citando l’eroe comico che esclama “è soltanto un graffio”, dopo che re Artù gli ha tagliato le braccia. “Ammiro la tua tenacia”, ha poi continuato Cameron, alludendo agli sforzi “sovrumani” di Corbyn per mantenere la propria poltrona, dopo che l’80% dei deputati del suo partito lo ha sfiduciato. Corbyn a sua volta ha chiesto a Cameron di ringraziare sua madre per “i suoi consigli su abiti, cravatte e canzoni”. In un precedente scambio in parlamento, il premier aveva detto al leader dell’opposizione che sua madre gli avrebbe suggerito di mettersi “un abito adeguato, farsi il nodo della cravatta e cantare l’inno nazionale“.
Ad un certo punto il premier uscente ha anche tirato fuori una fotografia in cui appare con il gatto Larry, felino “ufficiale” di Downing Street. Ha detto: “Lo amo”, spiegando di voler zittire i pettegolezzi che affermano il contrario. Poi ha chiuso dicendo che gli mancheranno “il ruggito della folla e gli strali dell’opposizione”, ma “continuerò ad appoggiarvi tutti con entusiasmo, dovete essere “fieri” del vostro lavoro. Poi un’ultima battuta sul suo futuro: “L’agenda per il resto della mia giornata è notevolmente leggera“. L’assemblea ha risposto con uno scrosciare di applausi e una standing ovation.