Nella bufera l’organismo presieduto da Andrea Camanzi. A causa della selezione per 36 professionisti: 1.200 i candidati iniziali, ridotti a 100 dopo le prove scritte. Ma la graduatoria degli ammessi agli orali pubblicata sul sito è stata modificata a pochi giorni dalla prova finale. La spiegazione? "Un errore di trascrizione". Il 28 settembre il colloquio decisivo. E tra i partecipanti c'è il fratello della "Dama nera" Accroglianò
Gran pasticcio all’Autorità di regolazione dei Trasporti. L’organismo, presieduto da Andrea Camanzi è nel pieno della bufera. Prima l’inchiesta sulla metro C che ha visto coinvolto Guido Improta, approdato come segretario generale all’Autorità di Torino dopo aver lasciato la Capitale dove era impegnato come assessore nella giunta di Ignazio Marino. Ora a turbare le acque è un concorso per l’assunzione di 36 professionisti che rischia di finire con una serie di ricorsi in tribunale. E tanti sospetti che lasceranno strascichi polemici inevitabili e forse qualche danno di immagine. Non fosse altro per i nomi coinvolti e i ruoli ricoperti da alcuni degli interessati. Finiti nel mirino di quanti, tra i 1.200 candidati per soli 36 posti, sono stati esclusi o si sentono ingiustamente scavalcati.
INDIETRO I MIGLIORI In palio c’erano quattro assunzioni a tempo indeterminato con la qualifica da dirigente, tre operativi con il livello di assistente mentre erano ben 29 le caselle da riempire con funzionari di terzo livello. Hanno presentato il curriculum oltre mille persone ma alla prova scritta, dopo la selezione preliminare basata sui titoli, ne sono stati ammessi 400. In cento circa hanno infine superato la prova scritta. Normale amministrazione, si dirà. Certamente, almeno fin quando non è esplosa la bomba: e cioè fino al giorno della rettifica, ad una manciata di giorni dalla prova finale, della classifica dei candidati che in precedenza risultavano aver superato con successo la preselezione per titoli e poi i quiz che, suggeriscono alcuni, non erano neppure previsti dal bando di concorso. Il risultato? Alcuni profili, in prima battuta classificati tra i migliori, sono stati depennati definitivamente. A meno di un intervento del tribunale amministrativo che sarà preceduto da una richiesta di accesso agli atti perché sia possibile ricostruire quanto accaduto.
TUTTI A POSTO Carte bollate a parte, la polemica è ormai deflagrata. E con essa la coda di veleni e sospetti. “Non è costume dell’Autorità commentare illazioni. E comunque la procedura di selezione è stata affidata ad una commissione di esame indipendente. Che, peraltro, è ancora al lavoro”, fanno sapere dall’Autorità, operativa da gennaio 2014. Ma quali sono questi sospetti? Il primo riguarda una delle più strette collaboratrici del presidente dell’Autorità, Camanzi. Che è stata l’unica a sostenere la prova scritta: gli altri dieci candidati per i quattro posti, ambitissimi, di dirigente, non si sono presentati.
ESCLUSI IN GUERRA Ma i veleni riguardano soprattutto il concorso per la selezione dei giuristi esperti in regolazione dei trasporti. Per il fatto che un altro strettissimo collaboratore dei vertici dell’Autorità – si tratta del consigliere giuridico di Mario Valducci – ha un cognome impegnativo: è il fratello di Antonella Accroglianò, già condirettore generale dell’Anas, arrestata a ottobre nell’ambito dell’inchiesta della procura di Roma per un giro di tangenti legati agli appalti affidati dall’ente di via Mozambano. Il fratello della donna, ribattezzata la ‘Dama nera’, è in corsa per l’assunzione a tempo indeterminato all’Autorità di regolazione dei trasporti con cui ha una collaborazione già dal 2014. La Commissione di esame nel suo caso non si è sbagliata: era già tra i meglio piazzati dopo la prima prova. Dopo la rettifica della classifica è addirittura primo. Diversa la sorte per alcuni altri candidati in prima battuta risultati tra i migliori e poi esclusi. E che adesso minacciano di dare battaglia per essere riammessi.
RIMANDATI A SETTEMBRE Il comunicato con cui è stata notificata l’esclusione è stata per loro un fulmine a ciel sereno. Come si capisce dalla tempistica degli eventi. Scanditi da un comunicato della Commissione di esame pubblicato sul sito dell’Autorità il 23 giugno scorso, a pochi giorni dalla data dell’orale originariamente fissata per il 27 dello stesso mese. “A causa di un errore di trascrizione si rende necessaria la rettifica dell’elenco pubblicato il 31 maggio dei candidati ammessi agli orali”, si legge nella nota che rinvia il colloquio finale al 28 settembre. Data entro la quale gli esclusi, via tar, contano di rientrare in partita.