Il costruttore americano, insieme con NASA e Bioservo, daranno vita al successore del RoboGlove. Un guanto che amplifica la forza delle mani e riduce l'affaticamento quando si lavora per lungo tempo con utensili
Solo pochi giorni addietro avevamo dato conto delle grandi “manovre” dei produttori tedeschi in materia di tecnologia bionica al servizio della manifattura delle automobili sulle linee di montaggio, con tempi ed ergonomia notevolmente migliorati. Non sono tuttavia solo BMW ed Audi coinvolte in primo piano in queste sperimentazioni. General Motors, ad esempio, è altrettanto in prima fila vantando una lunga collaborazione con la Nasa, a suo tempo sfociata nell’ambizioso progetto del robot umanoide R2. Adesso però, le ricerche congiunte iniziano a sfociare in applicazioni molto più terrestri e variegate, sempre a sfondo bio-robotizzazione.
Sono coinvolte altre aziende nel progetto, come vedremo tra poco, ma in buona sostanza il “RoboGlove”, guanto robotizzato, sta per evolversi a breve in una realtà operativa sulle linee di produzione, una volta terminato il suo ulteriore sviluppo in collaborazione con una ditta svedese specializzata in biotecnologie mediche. Il RoboGlove è stato sviluppato sulla base degli studi compiuti sull’R2, a sua volta pensato per poter utilizzare strumenti progettati per gli esseri umani, ma in questo caso specifico si è riusciti a raggiungere una manualità senza precedenti.
Lo speciale guanto permette in primo luogo di moltiplicare la forza della mano: elettroalimentato, sfrutta sofisticati sensori, attuatori e tendini paragonabili ai nervi e ai muscoli di una mano umana, permettendo di mantenere più a lungo determinati sforzi impartendo inoltre più vigore al gesto. Secondo gli studi, infatti, l’affaticamento può essere avvertito già nel giro di pochi minuti quando si stringe un utensile in modo continuo.
Al RoboGlove mancava però un passo di sviluppo ulteriore per poter divenire operativo in campo industriale: GM l’ha testato brevemente in uno stabilimento di pre-produzione prima di cercare un partner che lo sviluppasse ulteriormente per adattarlo ad arti di grandezze diverse e per risolvere altre questioni tecniche. Questo ulteriore step diviene ora realtà proprio grazie al recentissimo accordo di licenza stipulato tra GM e Bioservo Technologies AB, società svedese specializzata in tecnologie mediche. Gli svedesi, in particolare, combineranno le potenzialità del RoboGlove con il proprio guanto SEM Glove (Soft Extra Muscle), ottenendo uno strumento molto preciso di ausilio alla manualità con lo scopo finale di ridurre l’affaticamento ed incrementare la performance.
General Motors intende essere dunque il primo cliente manifatturiero statunitense di questo sofisticato guanto robotico, per poterlo sperimentare in alcuni dei suoi stabilimenti. Bioservo produrrà e venderà il nuovo guanto per diversi utilizzi, tra cui la riabilitazione medica e per qualsiasi attività che richieda un aumento della forza della presa. “Il successore del RoboGlove può ridurre la quantità di forza che un lavoratore deve applicare quando utilizza un utensile per un periodo di tempo prolungato o quando effettua movimenti ripetitivi,” ha dichiarato Kurt Wiese, vice president Global Manufacturing Engineering di GM. Gli operai ringrazieranno.