A Nizza è il giorno del dolore e della rabbia. La promenade è transennata, la polizia è ancora al lavoro per raccogliere elementi utili a ricostruire l’attentato costato la vita a 84 persone. Fuori la gente, i francesi, ma anche i turisti, increduli e arrabbiati commentano i terribili fatti della notte: “Siamo in guerra – dice una donna – ci sono cose che non possiamo più fare, come le feste, i fuochi d’artificio, le partite di pallone. Ci dicono di stare tranquilli, che va tutto bene, ma non è così“. Un turista israeliano poi spiega di essere abituato alle scene di terrore: “è stato terribile”. Poi critica la sicurezza: “Nemmeno paragonabile al livello che c’è in Israele, qui puoi entrare in un supermercato con una bomba e nessuno ti dice nulla, nessuno ti controlla la borsa.
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