Il racconto di Marcella Marini, un’italiana che vive a Nizza, e che la sera del 14 luglio ha assistito all’attentato sul lungomare che ha fatto 84 vittime: “Ero da poco rientrata, c’era troppa gente e ho deciso di guardare i fuochi da casa, poi ho sentito i rumori e ho visto la calca e ho capito che era successo qualcosa di grosso…”
Mondo - 15 Luglio 2016
Attentato Nizza, la testimone: “Guardavo i fuochi, poi un fiume di persone urlanti”
La Playlist Nizza, attentato 14 luglio
- 14:23 - **Giustizia: Santalucia (Anm), 'Csm di sorteggiati non avrebbe autorevolezza eletti'**
Messina, 19 nov. (Adnkronos) - "Un Consiglio superiore della Magistratura di sorteggiati non avrebbe la stessa autorevolezza di quello che è espressione elettiva. Ecco perché i Presidenti della Repubblica hanno scelto il Consiglio per commemorare i magistrati" uccisi dalla mafia. A dirlo, nel corso della presentazione del libro 'A cosa serve il ricordo' del magistrato Andrea Apollonio, a Messina, il Presidente dell'Anm Giuseppe Santalucia.
- 14:15 - IA: Scervo (Leonardo Innovation Labs & Intellectual Property), 'percorso ambizioso e impegno a 360°'
Roma, 19 nov. (Adnkronos/Labitalia) - "La trasformazione digitale dell'azienda ci mette su un percorso molto ambizioso ma sicuramente molto difficile. Questo perché in realtà questa trasformazione ci vede lavorare internamente su tutti i processi, che sono processi di produzione, di ingegneria, ma sono anche di organizzazione, di gestione del lavoro e di tutto quello che è il mondo del business che ruota intorno all'aerospazio, difesa e sicurezza, che sono i nostri domini di interesse". A dirlo Salvatore Scervo, senior vice president Leonardo Innovation Labs & Intellectual Property, intervenendo all'evento Adnkronos Q&A, 'Trasformazione digitale, dentro l'AI'.
"Leonardo - spiega - ha 53.000 dipendenti, mediamente un buon 35% fa ricerca e sviluppo, tutte tecnologie Stem, tutte persone che si devono spostare sulla digitalizzazione, dove digitalizzazione per noi significa sicuramente IA, ma IA che accompagna anche gli altri processi digitali, il digital twin. Cioè l'IA non è solo fine a se stessa, ma è anche digital twin, è anche quantum computing, è anche high performing computing, quindi c'è l'investimento in infrastrutture, perché non c'è investimento in IA, se non c'è un investimento dell'infrastruttura hardware ad alta velocità e altamente performante che l'accompagna".
"Quindi - spiega - significa oggi avviare una grossa azienda come la nostra su un percorso di digitalizzazione, sicuramente complicato, sicuramente difficile, ma sicuramente consistente, proprio perché l'azienda deve sicuramente eliminare i processi che non servono più, mentre quelli che servono si modificano e si migliorano. Dobbiamo avere la possibilità di produrre le cose meglio, quindi migliorarne la qualità, essere più veloci, perché questo significa produttività, produrre prima significa essere in grado di produrre di più". "Le università - ricorda - soprattutto quelle italiane ma anche quelle estere con cui collaboriamo sono sicuramente una fonte di competenze e di risorse preziose che vanno bene molto per la ricerca. Leonardo investe sull'IA e su tutte le altre tecnologie, dai materiali alla robotica ai voli autonomi, e su tutto quello che impatta poi sui domini di business della cyber, dello spazio, della difesa, eccetera, è chiaro che andiamo a investire non le grosse cifre di Google o di Amazon, ma comunque grosse cifre ma selettive per quello che interessa per rendere i nostri sistemi sicuramente migliori e sicuramente più efficaci".
- 14:10 - Ia, Pozzi (Edulia dal sapere Treccani): "Scuola al centro del cambiamento"
Roma, 19 nov. (Adnkronos/Labitalia) - "Noi di Edulia facciamo parte appunto del mondo Treccani e ci occupiamo principalmente di creare contenuti e strumenti digitali per l'educazione e la formazione a vari livelli, lavorando moltissimo con le scuole, con gli insegnanti e quindi ci poniamo un po' la questione di come l'intelligenza artificiale intervenga e possa intervenire all'interno di quello che è un processo educativo". A dirlo Cristina Pozzi, ceo Edulia dal sapere Treccani, intervenendo in video collegamento all'evento Adnkronos Q&A, 'Trasformazione digitale, dentro l'Ai'.
"La scuola in particolare nel mondo di oggi - spiega - sta sempre un po' al centro di qualunque cambiamento, è una vera e propria officina del futuro dove tutto ciò che riguarda la nostra cultura e la nostra società in qualche modo entra e riesce rielaborato. Alla rivoluzione digitale, all'intelligenza artificiale e alle nuove esigenze che questi strumenti portano con sé nella nostra società, di fatto viene poi ricondotta a un tema che la scuola deve sviscerare e quindi la scuola cerca di farsi carico di tutti questi pesi interrogandosi un po' da tutti i punti di vista".
"Ci sono gli strumenti necessari - afferma - per vivere nel mondo di oggi, per comprendere la cultura nella quale sono inseriti, che può significare linguaggi, può significare saper farvi conto, scrivere, quindi anche gli strumenti base, ma significa poi anche conoscere la storia, la cultura, i valori e tutto ciò che sta loro attorno, proprio per poter comprendere quel mondo e vivere al suo interno".
"Tutta la nostra cultura oggi - prosegue - è filtrata dall'Ia, perché qualunque cosa facciamo che riguardi risolvere un problema, comunicare, interagire con altri, andare magari su un social network, scegliere un film o addirittura la trama del film che stiamo vedendo, sicuramente è stata creata tenendo conto di tutta una serie di parametri che spesso sono portati anche all'intelligenza artificiale, le stesse pubblicità spesso sono fatte in questo modo, una ricerca, un'analisi per trovare un dato e cercare di comprendere qualcosa".
"Poi ci si fa notare che se hai fatto shopping, se sei andato a fare una ricerca online, se hai interagito con qualcuno, strumento nel tuo telefonino, l'intelligenza artificiale stai usando l'Ia. Quindi oggi ci concentriamo molto di solito sulla generativa come applicazione perché è quella che nell'ultimo anno e mezzo ci sta facendo parlare di più, però ricordiamoci che sono cose che stiamo usando tantissimo. C'è dunque da farsi tante domande e portarle nella scuola in modo tale da uscirne tutti più consapevoli, più formati e ricordandoci che di fatto l'intelligenza artificiale stessa è un fatto culturale a 360 gradi, è un sogno, un'aspirazione che portiamo avanti da millenni", sottolinea.
"Troviamo descrizioni di automi e di strumenti che ci facilitano la vita nel modo in cui oggi robot, automazione, intelligenza artificiale fanno, fin da migliaia di anni fa in tutte le forme e in tutti i paesi e le geografie del mondo e capirlo in questo modo può aiutare ad avere una visione a 360 gradi che riesca a non trattare le cose in parallelo e separatamente, da una parte gli strumenti, dall'altra parte le competenze, la capacità di governare, l'etica, queste cose stanno tutte insieme. La scuola può essere il luogo dove farlo", conclude.
- 14:08 - Butti: "Ia è al centro della nostra agenda politica e strategica"
Roma, 19 nov. - (Adnkronos) - "Grazie all’impegno del nostro Governo, l’Italia ha finalmente messo l’IA al centro della sua agenda politica e strategica". Lo sottolinea Alessio Butti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega a Innovazione tecnologica e transizione digitale, in un messaggio inviato per l'evento 'Trasformazione digitale, dentro l'AI', organizzato dall'Adnkronos. Butti ricorda l'azione "su diversi fronti. Sul piano europeo, l’Italia ha giocato un ruolo fondamentale nell’approvazione dell’AI Act, promuovendo un modello che bilancia l’innovazione tecnologica con la tutela dei diritti umani. Non ci siamo accontentati di regole basate su codici di condotta volontari: abbiamo sostenuto un impianto normativo rigoroso, con sanzioni per garantire trasparenza e responsabilità".
Ma - aggiunge - "l'Italia sta spingendo l’adozione dell’IA nel settore pubblico. Nel Piano Triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione (o semplicemente Piano Triennale) di Agid, strumento essenziale per promuovere la trasformazione digitale della PA, è stata inserita per la prima volta un’ampia sezione dedicata all’Intelligenza Artificiale nella PA. Sono già in corso circa 38 progetti di IA nelle pubbliche amministrazioni, e l’obiettivo è raggiungere i 400 progetti entro il 2026. Durante l’ultima ministeriale G7 sull’innovazione, tra le moltissime cose fatte c’è stata anche l’approvazione insieme ai colleghi dell’OCSE di un toolkit per l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nelle pubbliche amministrazioni".
Butti ricorda poi come "un altro passo decisivo è stato l’elaborazione della Strategia Italiana per l’Intelligenza Artificiale 2024-2026, sviluppata da un comitato di esperti. Questo piano non solo analizza gli impatti dell’IA, ma definisce una roadmap per il suo sviluppo responsabile e inclusivo, assicurando che questa tecnologia rispecchi i nostri valori e le nostre priorità".
Il sottosegretario sottolinea come "la strategia nazionale include un obiettivo ambizioso (citato nell’azione 1.2 della strategia nazionale IA) di raccogliere 1.500 milioni di euro di fondi per l’IA entro il 2026, posizionando l'Italia in prima linea in Europa per investimenti IA, insieme alla Spagna".
"Sul fronte legislativo, siamo il primo Paese in Europa ad aver approvato un Disegno di Legge sull’Intelligenza Artificiale, già in fase di audizioni in Senato. Questo conferma la nostra volontà di essere leader in questa rivoluzione tecnologica, non solo regolatori".
Butti ricorda come "l’Italia può contare su un patrimonio di ricerca scientifica ampio e solido, con oltre 53 università che offrono corsi specializzati in IA e un dottorato nazionale attivo. Centri di eccellenza, come l’ELLIS di Milano e l’AI4Industry di Torino, promuovono l’innovazione, supportando la formazione delle nuove generazioni di professionisti in IA e consolidando la ricerca sul territorio".
Ma il governo - rivendica il sottosegretario - sta anche "lavorando per attrarre investimenti strategici nelle infrastrutture digitali. Grandi aziende come Microsoft e Amazon Web Services hanno scelto l’Italia per i loro data center, con investimenti complessivi di oltre 5,5 miliardi di euro. Questi data center sono fondamentali per sostenere l’innovazione tecnologica e posizionare il nostro Paese come hub tecnologico di riferimento per l’Europa e oltre".
- 14:06 - Ia, Pisino (Cim4.0): "Ci troviamo in posizione svantaggiata come italiani e come europei"
Roma, 19 nov. (Adnkronos/Labitalia) - "Nell'Ia ci troviamo in una situazione svantaggiata, sia come italiani che come europei. Ormai è un fatto bipolare lo sviluppo dell'intelligenza artificiale: da una parte c'è il solito Stati Uniti che dominano tecnologicamente lo sviluppo, dall'altra parte ci troviamo chi era abituato e capace soltanto a copiare, ma di fatto sta cavalcando con entusiasmo questa rivoluzione digitale. Quindi parlo dell'Asia, in particolare della Cina. E poi ci troviamo noi a dover capire come, in qualche modo, governare le dinamiche con i due poli e non soltanto con un polo. Perché è vero che oggi il business è, magari, ancora a favore degli Stati Uniti, ma se io guardo gli investimenti in ricerca, se guardo le pubblicazioni fatte sull'intelligenza artificiale generativa, scopro che nelle prime 10 università, 9 sono cinesi e la decima è l'Mit". A dirlo Enrico Pisino, ceo del Competence center nazionale Cim4.0, intervenendo all'evento Adnkronos Q&A, 'Trasformazione digitale, dentro l'Ai'.
"Abbiamo bisogno - avverte - di nuovi leader, di nuovi modelli di leadership, abbiamo bisogno di cambiare radicalmente l'approccio al business e all'organizzazione del mondo del lavoro. Banalmente tutti parlano di grandi vantaggi che ci portiamo a casa con l'intelligenza artificiale in termini di produttività. Ma questo bene come viene redistribuito? Quali sono le regole? E i giovani dove sono? I giovani sono l'elemento importante per approcciare in maniera 'disruptive' questa transizione, questa rivoluzione digitale. I giovani devono essere responsabilizzati non per entrare in azienda e portare la tecnologia, ma per fare anche le scelte, per definire gli sviluppi di un'azienda".
"Se io 20-24 anni fa- commenta - entravo in un'azienda che fabbricava automobili e trovavo, come dire, corridoi e aree piene di tecnigrafi in cui il disegnatore progettava a manina, con la matita, le automobili, oggi gli stessi spazi sono vuoti, perché il knowledge è ovunque. La gente può progettare la carta, l'automobile e i componenti anche al mare. Questo è un dato di fatto. Si sono svuotati i centri tecnici, ma si sono riempiti altri luoghi. E' cambiato completamente il mondo del lavoro. Chi è rimasto al palo sono le piccole e le medie imprese. Le piccole e le medie imprese sono state chiamate dai grossi player a contenere esclusivamente i costi, non a innovarsi, ma a contenere i costi. E quando tu contieni i costi cosa fai? Riduci ai minimi termini il personale, annulli quella che è la salvezza, la formazione continua che dal mio punto di vista deve diventare un diritto del lavoratore, non una buona pratica, un diritto. Chi entra in azienda deve avere il diritto di potersi ammodernare come competenza. Facciamo in modo che le piccole e medie imprese siano supportate non con i tempi della ricerca, ma con i tempi del trasferimento tecnologico. Tempi del trasferimento tecnologico significano settimane, mesi con cui si possono recuperare gap e poi avviare delle procedure che tendono a migliorare il posizionamento di queste piccole e medie imprese".
- 14:02 - Cyberbullismo, Mennuni (FdI): "I ragazzi desiderano auto-regolamentarsi"
Roma, 19 nov. (Adnkronos) - "E stato emozionante ascoltare ragazzi di diverse fasce d'età consapevoli che internet sia utilissimo ma che non è a misura di adolescente e bambino. Lamentano essi stessi l'esigenza di auto-regolamentarsi in questo mondo straordinario. Complimenti a Moige per il lavoro importante di sensibilizzazione dei ragazzi".
Lo ha dichiarato la senatrice di Fratelli d'Italia Lavinia Mennuni a margine dell'evento "Giovani ambasciatori in Parlamento", nella sala dei Gruppi della Camera dei Deputati, dove studenti selezionati in tutta Italia hanno condiviso riflessioni su temi come i rischi informatici, il bullismo e il cyberbullismo.
- 13:50 - Ia, Barachini: "Deep fake altera equilibri democratici"
Roma, 19 nov. (Adnkronos) - Il deep fake è il "vero grandissimo pericolo rispetto alla democrazia mondiale, perché si alterano gli equilibri democratici, si altera la capacità del cittadino di formarsi una coscienza civile".
Lo ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con delega all'informazione e all'editoria, Alberto Barachini, nel corso del convegno 'Trasformazione digitale, dentro l'Ai', organizzato da Adnkronos, ricordando come il governo non solo "si è allineato all'iniziativa europea dell'Ai Act, ma ne ha anticipato i contenuti" con il decreto legislativo approvato nei mesi scorsi dal Cdm e che prevede il reato per l'utilizzo del deep fake.