William Finnegan, Giorni selvaggi, 66thand2nd
Nel corso della sua vita William Finnegan ha fatto diversi lavori (frenatore sui treni della Southern Pacific, benzinaio, parcheggiatore, commesso in una libreria, operaio, barman, insegnante d’inglese in un ghetto nero di Città del Capo) tutto per inseguire la sua passione: surfare e inseguire le onde perfette in giro per il mondo, spiaggia dopo spiaggia, anno dopo anno. Apprezzata firma del New Yorker, con questo lungo memoir – da leggere rigorosamente vista mare, possibilmente pianificando un’uscita a largo sulla tavola – Finnegan ha vinto con merito il Premio Pulitzer 2016, raccontando come la sua passione del surf gli abbia cambiato la vita. Oggi, a 63 anni, continua a danzare sulle onde del New Jersey e dell’arte della tavola dice, “non chiamatelo sport, è una vera droga”. Spettacolare