In Europa, per la prima volta nella sua storia, il numero di decessi supera quello delle nascite. L’Italia ha il tasso di natalità più basso dell’intera Unione: nel 2015, sono nati nel nostro Paese solamente 486mila bambini, la metà di quelli nati in Francia. Eppure, grazie ai nuovi ingressi e alle migrazioni la popolazione europea nel suo complesso cresce. (Instat Europa)

Noi ce la mettiamo tutta per aiutarvi. Nel Niger siamo gli ultimi della classifica per l’indice dello sviluppo umano e ci teniamo. Ma non toccateci la natalità che è la più alta del mondo. L’anno prossimo saremo venti milioni di passeggeri nella sabbia del Sahel. Tra il fiume Niger e le frontiere con la Libia dove arrivano, sono derubati e poi partono i migranti. Vengono per aiutarvi a ricordare che la vita riparte dai bambini. Anzi dai grembi delle donne quando nelle storie si sposavano e a qualcuno capitava di vivere felici e contenti.

Facciamo del nostro meglio per colmare i vuoti lasciati. Ci impegniamo di giorno e soprattutto di notte. Nel 2001 eravamo undici milioni e centomila sparsi nel territorio della repubblica. Una media di sette bambini per donna in età fertile. Matrimoni che cominciano presto e finiscono subito dopo. Lo spazio ci sarebbe anche però mancano come sempre i mezzi. Le carestie sono cicliche come le stagioni e dopo la siccità ci sono le alluvioni. Poi arriva Boko Haram finanziato dall’Arabia Saudita e dal Katar con armi francesi e interessi americani per frenare la Cina. Attorno al lago Tchad ci sono petrolio e terra buona. L’Arabia Saudita ne ha già acquistato oltre centomila ettari da coltivare. E poi ci sono i commerci transfrontalieri di cocaina, armi e sabbia tostata. Tutto questo non ci scoraggia. Siamo il paese più povero e più fecondo del mondo. Riconosceteci almeno questo primato.

Nel mondo i ricchi sono pochi e assediati mentre i poveri crescono e non hanno paura della vita. Hanno poco da perdere e lo sanno bene coloro che di mare e sale periscono. Mettete Sylvie che era stata consigliata da cattolici, protestanti e musulmani di abortire. Senza una madre, una casa, un marito, un lavoro e neppure una chiesa. Sa solo cucire abiti per bimbi e corredi per le spose. Resiste perché dice che se poi abortisce non sa se Dio la punirà e non le darà altri figli. Dice di amare i bambini e sa che certe operazioni possono comportare la sterilità che è un sintomo occidentalizzato esportabile grazie alle Nazioni unite nel mondo intero. La salute è quella riproduttiva e peccato che a sparire siano altri innocenti che avrebbero voluto affacciarsi alla storia.

Lo stesso è accaduto a Juliette. Che mai e poi mai avrebbe voluto avere un bambino adesso che ha preso il diploma di sarta. Da barista a sarta con l’idea di aprire una sartoria e poi, nel caso, mettere su famiglia. Solo che arriva Rachel che le rimane attaccata tutto il giorno al petto e talvolta anche la notte. In realtà aveva cominciato a chiedere quale medicina c’è da prendere per sbarazzarsi della gravidanza. Alla fine si è convinta e Rachel comincia a camminare a gattoni e ha gli occhi più belli del mondo. Noi del Niger ce la mettiamo tutta. La cicogna, si sa, nel Sahel, si trova bene.

Il 2015 è stato un anno da record: mai così tanti abitanti nell’Unione, in ragione della crisi migratoria, ma anche un tasso di mortalità che per la prima volta supera quello delle nascite. (Eurostat)

Niamey, luglio 016

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