Due milioni di euro per un blocco automatico? Sarebbe bastato molto meno per alzare la sicurezza della Corato-Andria con un sistema in uso su oltre 1.200 chilometri di ferrovie locali e anche sulla rete Rfi. Si chiama blocco elettrico conta assi. Posarlo sugli 11,6 chilometri di rotaie che corrono tra i due paesi del Barese sarebbe costato circa 400mila euro. La tecnologia avrebbe potuto essere utile in attesa del raddoppio del binario, in teoria da completare nell’ottobre dello scorso anno ma in ritardo a causa della burocrazia. Quattrocentomila euro, raccontano fonti qualificate del settore ferroviario, “grazie ai quali il margine di errore si sarebbe abbassato quasi a zero”. La spesa avrebbe aiutato i capostazione, evitando le telefonate al centro delle polemiche perché sono un metodo di controllo obsoleto. “Un mio vecchio capo – racconta un ex installatore di questi sistemi per conto di Trenitalia a ilfattoquotidiano.it – diceva sempre: l’incidente è la pallina nera all’interno di un bussolotto, le bianche sono i sistemi tecnologici. Più palline bianche inseriamo, meno probabilità abbiamo di pescare quella nera. È assurdo che nessuno abbia pensato che fosse necessario installare almeno il blocco conta assi su quella linea”.
I costi – Per dotare la Corato-Andria di quel sistema, secondo le tariffe “Segnalamento e sicurezza 2016” delle Ferrovie dello Stato, sarebbe stato sufficiente un investimento di 410mila euro, forse anche meno. I due blocchi da piazzare all’ingresso delle stazioni più i computer di controllo per i capostazione avrebbero avuto un costo di 60mila euro, a cui bisogna aggiungerne 20mila per la messa in opera. La fornitura e la posa dei cunicoli lungo la linea avrebbe avuto un costo di 264mila euro ai quali bisogna aggiungere 23mila metri di cavo da stendere tra Corato e Andria per un totale di 66mila euro di spesa. I calcoli sono presto fatti. Ma alcune aziende italiane che producono i conta assi certificati secondo i migliori standard di sicurezza, contattate da ilfattoquotidiano.it, hanno dichiarato di vendere a 17mila euro i pc e i due ‘pedali’ da installare sui binari. Un prezzo che, tenendo fissi gli altri componenti e il costo della posa, abbasserebbe ulteriormente l’investimento complessivo necessario.
Come funziona il conta assi – Questo tipo di distanziamento treni, utilizzato anche su impianti telecomandati, è largamente utilizzato su rete Rfi, oltre che su più di mille chilometri di ferrovie locali. Per fare un esempio: è stato installato da alcuni anni per garantire il distanziamento treni nei lavori di ammodernamento della linea Foggia-Napoli. Ma come funziona? Viene ubicato lungo i binari tra i segnali di partenza e protezione di ognuna delle due stazioni coperte. I pedali fungono da punto di rilevamento: appena gli assi del treno passano sul pedale, questo inizia a contare il numero di ‘ruote’ che da quel momento occupano la tratta, registra la loro direzione e invia un segnale al dispositivo di cabina delle due stazioni collegate indicando che la linea è occupata. La prima stazione che predispone con l’apparato di sicurezza la partenza di un treno “prende” il senso del blocco facendo accendere la propria freccia di senso a luce bianca nel verso delle partenze. Contemporaneamente nella stazione limitrofa si accende la freccia di senso a luce bianca nel verso degli arrivi.
Quando il treno giunge a destinazione, l’altro pedale installato inizia il conto alla rovescia man mano che gli assi escono dalla tratta. Fin quando tutte le ‘ruote’ non hanno impegnato il secondo pedale, quindi l’intero treno è fuori dalla tratta, il semaforo nelle due stazioni rimarrà solo di colore rosso e la freccia bianca sul quadro del capostazione verso il quale è in viaggio il treno resterà orientata nel senso degli arrivi, il che non consente ad entrambe le stazioni di mettere in linea un altro treno in alcuna direzione: né la stessa del treno in viaggio né in quella opposta.