Presto la tradizionale targhetta che invita a “Non parlare al conducente” potrebbe essere aggiornata in “Parlare al conducente solo con pilota automatico inserito”: sono tantissimi i passeggeri di autobus che chiedono informazioni su dove convenga scendere o su quale altra linea debbano prendere per raggiungere la loro destinazione. Per la gioia di tutti gli stalker di autisti, la guida autonoma sembra destinata a fare il proprio esordio anche nel servizio pubblico.
Mercedes ha infatti presentato il “Future Bus”: nonostante la poca originalità della denominazione, la portata tecnologica è di assoluto livello. In poche parole i tecnici di Stoccarda hanno adattato l’autonomous driving sviluppata per il trasporto pesante su gomma alle esigenze della mobilità urbana. Due anni fa la casa tedesca aveva presentato il Future Truck 2025 concept equipaggiato con “Highway Pilot”, una sorta di pilota automatico autostradale in grado di far procedere autonomamente il convoglio fino ad una velocità di 85 km/h.
Il Future Bus è un’evoluzione del suddetto tir ed il suo “CityPilot” gli permette di marciare fra semafori, strisce pedonali e fermate dell’autobus fino ad una velocità di 70 km/h. La casa della Stella ha dato una dimostrazione delle potenzialità di questo mezzo su un tratto riservato ai bus, lungo 20 km, coperto dalla rete pubblica di Amsterdam. Per motivi di sicurezza a bordo c’era un autista in carne ed ossa che tuttavia si è limitato ad assistere il suo “collega” elettronico senza mai intervenire.
Alla base di questa intelligenza artificiale c’è un sistema di telecamere e radar collegate ad un GPS e ad un sistema Wi-Fi che comunica costantemente con le infrastrutture per avere dati in tempo reale sulla situazione del traffico o sui semafori (per sfruttare la leggendaria onda verde). In Mercedes sostengono che per entrare in servizio il Future Bus avrebbe bisogno delle “bus rapid transit (BRT) line”, le nostre corsie preferenziali per intendersi, con l’autista biologico chiamato a districarsi nel traffico e quello cibernetico pronto ad entrare in azione sulle BRT, le stesse dove la logorrea degli irriducibili di cui sopra potrebbe riversarsi sul malcapitato conducente.
Per ovvi motivi non è stata fissata una data precisa in cui il Future Bus potrebbe entrare in servizio. Ma in Germania qualcosa si sta muovendo per accelerare l’avvento della guida automatica: il ministro dei Trasporti Alexander Dobrindt è già al lavoro per una riforma del diritto stradale e il suo progetto dovrebbe essere pronto entro la fine di luglio con la collaborazione del ministro della Giustizia, per valutare gli aspetti legati alla responsabilità in caso di incidenti. “Ma non dovrebbero esserci rallentamenti perché l’intero governo è da tempo concorde nel favorire la guida automatica”, osserva il quotidiano economico Handelsblatt.
Due le condizioni imprescindibili: la possibilità che il conducente possa in ogni momento subentrare al pilota automatico in caso di emergenza e la presenza di una scatola nera sulla vettura, in modo da poter chiarire le responsabilità in caso di incidente.