Giustizia & Impunità

“Concorsi truccati per l’Esercito”, diecimila euro per conoscere l’algoritmo e superare il test: arrestati quattro militari

In tutto gli indagati dalla Procura di Napoli sono sette, tra cui un finanziere, accusati a vario titolo di corruzione per aver fornito "informazioni riservate". Si indaga su un'altra cinquantina di candidati che potrebbero aver passato il quiz grazie alla "formula magica" che consentiva di rispondere correttamente a tutte le domande, di cui il Fatto.it aveva già dato conto. Forze armate: "Parte lesa, condanniamo e garantiamo massima collaborazione"

Diecimila euro in cambio della formula magica” per superare il test e conquistare così un posto fisso nell’Esercito italiano. E’ questa – secondo la Procura di Napoli Nord – la somma che un operaio della provincia di Napoli ha consegnato ad alcuni militari per ottenere informazioni “riservate” sul concorso di accesso e una loro “segnalazione” per la figlia nelle prove del concorso per il reclutamento 2015.

Secondo gli investigatori, gli indagati avevano messo in piedi un ampio e articolato “sistema” di acquisizione di informazioni e atti riservati relativi ai test di accesso e di “segnalazioni” per il superamento del concorso, sfruttando una fitta rete di relazioni personali. A inizio luglio, ilfattoquotidiano.it era riuscito a leggere l’algoritmo – sequestrato durante le indagini – grazie al quale si poteva rispondere correttamente a tutte le domande del quiz e superare il concorso con successo.

A quattro di questi militari stamani la Guardia di Finanza ha notificato un’ordinanza cautelare (due agli arresti domiciliari; due sospesi per un anno dal servizio) per associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più delitti di corruzione. Stessa ipotesi di reato – si apprende dalla Procura di Napoli Nord – per un appartenente alla Guardia di Finanza, colpito dalla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, e per altre due persone. L’ordinanza, emessa dal gip di Napoli Nord, è stata eseguita dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Napoli.

Le Fiamme gialle stanno facendo perquisizioni personali e locali alla ricerca di eventuali prove relative alle posizioni di un’altra cinquantina di candidati che – secondo l’ipotesi investigativa – si sarebbero rivolti agli stessi militari per superare il concorso.

In una nota l’Esercito scrive di aver “immediatamente avviato le procedure di sospensione per i militari coinvolti nell’indagine e si dichiara parte lesa. L’Esercito altresì dichiara la massima fiducia negli inquirenti e ha disposto ai propri uffici di continuare a dare la massima collaborazione all’autorità giudiziaria”. Inoltre “si riserva l’adozione di ogni provvedimento utile a tutelare la propria immagine. Si ribadisce comunque, la ferma condanna di tali condotte e la netta presa di distanza da chiunque abbia osservato un qualsiasi atteggiamento immorale nonché illegale, che lede fortemente la dignità e l’onore dell’Esercito e di tutti i suoi militari che quotidianamente con onestà e professionalità svolgono il proprio devoto servizio alla Nazione, in Italia e all’estero, anche a rischio della propria vita”.