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Rcs, Della Valle chiede di “verificare la regolarità” dell’offerta di Cairo sull’editrice del Corsera. Esposto a Consob

Prima reazione del salotto buono dopo che l'imprenditore alessandrino ha ottenuto il 48,8% del capitale: il patron di Tod's auspica che “venga analizzato ogni passaggio". Nulla esclude che gli altri soci storici possano creare una sorta di minoranza di blocco per continuare ad avere un peso

Andrea Bonomi tentenna su Rcs, ma il salotto buono della finanza italiana che lo aveva chiamato in causa contro Urbano Cairo non ci sta. A protestare è Diego Della Valle, proprietario del 7,3% dell’editrice del Corsera e alleato di Bonomi nell’offerta presentata dalla Imh accanto a Mediobanca, Pirelli e UnipolSai. Il proprietario di Tod’s, socio in affari di Luca Cordero di Montezemolo nell’avventura dei treni Italo, ha prima annunciato in una nota di voler chiedere “a tutte le autorità competenti di essere rassicurato (…) sul fatto che tutto si sia svolto nel rispetto delle regole”, poi ha effettivamente presentato un esposto in Consob con la richiesta ufficiale di una verifica, in particolare sul ruolo svolto dagli advisor.

Della Valle si augura che “venga analizzato ogni passaggio in modo vigile e dettagliatissimo e, vista l’imminenza delle scadenze in atto, con la necessaria rapidità”. Anche perché “solo quando ogni aspetto di questa vicenda sarà veramente chiarito, mi occuperò di come gestire in futuro i miei investimenti in Rcs”, conclude la nota, lasciando intendere che darà del filo da torcere al patron del Toro. Del resto, c’era da attendersi una reazione del salotto buono alla vittoria di Cairo. E un indizio era arrivato la settimana scorsa, quando, nel pieno del periodo di adesione, Imh aveva chiesto all’imprenditore alessandrino trasparenza sulle operazioni sul titolo Rcs effettuate da Intesa e dallo stesso Cairo per una quota pari complessivamente all’8,9 per cento dell’editrice. Una partecipazione importante, ma non sostanziale visto che la soglia fissata da Cairo per il successo dell’offerta era fissata al 35 per cento.

Un aiuto a chiarire il quadro arriverà probabilmente giovedì con i risultati definitivi delle adesioni che hanno visto prevalere, a dati provvisori, Cairo (48,8%) su Bonomi (37,7%). Da venerdì 22 fino al 28 luglio si aprirà poi una finestra che permetterà ai soci che hanno aderito all’offerta di Bonomi di passare a quella di Cairo. A fine mese, quindi, il proprietario di La7 potrebbe arrivare a detenere fino al 62% del capitale del gruppo di via Solferino. Ciononostante, sembra difficile che possa sin da subito entrare nella stanza dei bottoni di Rcs: l’attuale consiglio dell’editrice del Corsera non sembra intenzionato a cedere rapidamente il passo come vorrebbe l’imprenditore alessandrino, impaziente di avviare un nuovo corso sotto la sua guida.

E del resto il cda Rcs si è sempre espresso contro la proposta dell’imprenditore alessandrino, criticata principalmente sul profilo industriale, e sulle sinergie derivanti dalla fusione a medio termine fra Rcs e Cairo Communication. Infine, sullo sfondo, resta il fatto che finora solo Bonomi ha assicurato di non aver alcuna intenzione di procedere a contenziosi o esposti. I suoi alleati, Unipol, Pirelli e Mediobanca, hanno preferito non sbilanciarsi. Nulla, dunque, esclude che Della Valle possa presto trovare compagni di ventura. Obiettivo: creare una sorta di minoranza di blocco che consenta al salotto buono di continuare ad avere un peso nel futuro della casa editrice milanese. Anche a dispetto della vittoria di Cairo.