“Abbiamo ricevuto 70 telefonate e già raccolto altrettante segnalazioni”. Lo dichiara Miriam Pasqui, responsabile della Casa dei Diritti, a Milano, il giorno dell’apertura del centralino dedicato alle unioni civili. “È stato un avvio molto intenso”, continua a proposito delle molte telefonate arrivate già al primo giorno, “chiedono la possibilità di unirsi civilmente e quindi chiedono l’applicazione della Legge Cirinnà. Noi spieghiamo che la prenotazione non crea effetti immediati dal punto di vista giuridico, perché è solo una prelazione, in attesa poi del decreto attuativo che consentirà l’effettiva chiamata da parte dell’ufficiale dello stato civile e quindi, la determinazione delle pubblicazioni e della cerimonia”. Molta emozione da parte delle persone che nelle loro telefonate hanno raccontato di aspettare con ansia il momento di potere finalmente celebrare la propria unione. “È un’iniziativa per garantire un diritto alla felicità, per chi ha aspettato per anni di poter godere in questo paese della Legge Cirinnà”, continua Pierfrancesco Majorino, assessore delle Politiche sociali. “Da una parte è una mano alle coppie per dire loro: ‘Guardate, non siete sole. C’è una situazione un po’ di limbo che affrontiamo insieme’, non vogliamo aggiungere al ritardo dello Stato un successivo ritardo del Comune; dall’altra è una sollecitazione a Roma, ‘Avete fatto la legge, adesso portiamola avanti fino in fondo’. Mi piacerebbe che il ministro Alfano non fosse ambiguo sul punto. Sappiamo che non era convinto ma non è che si può intervenire a posteriori per cercare di frenarne gli effetti, quando non è gradita una legge molto innovativa come quella che è andata in porto. Penso che a Roma abbiano tutti gli elementi per sapere che si devono dare una mossa”, conclude Majorino di Marion Didier/alaNEWS
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