GameBoy
La Nintendo sta vivendo in questi giorni un revival senza precedenti, grazie all’esplosione della PokémonGo Mania e all’annuncio del ritorno (seppure in formato mini) della storica console NES. Ma sul finire degli anni Ottanta (precisamente nel 1989), l’azienda giapponese decide di rivoluzionare il mondo dei videogames costringendoci a giocare ovunque grazie al GameBoy, il dispositivo portatile che, nelle varie versioni succedutesi negli anni, è stato venduto in 118milioni di esemplari. E non si può parlare del GameBoy senza parlare di Tetris, il gioco dei giochi in cui dovevamo incastrare blocchi che scendevano dal cielo a velocità sempre più sostenuta, mentre in sottofondo si sentiva una musichetta che sarebbe diventata una tormentone di quegli anni, fino a diventare persino una hit da discoteca. La guerra fredda stava per finire, ma fa comunque impressione pensare che Tetris (30 milioni di copie vendute) è stato creato da un ingegnere sovietico, nel 1984, e poi acquistato, adattato e commercializzato dai giapponesi della Nintendo. Nel corso di quasi due decenni, dal 1989 in poi, abbiamo visto tante versioni del GameBoy ma nessuna ha mai replicato il grande successo del capostipite.