Cubo di Rubik – 1980
Oggi Ernő Rubik è un signore di 72 anni (compiuti meno di una settimana fa), che ama andare in barca sul lago Balaton, nella sua Ungheria. Eppure il suo cognome resterà per sempre nella storia perché legato indissolubilmente al cubo colorato che ha fatto impazzire intere generazioni in giro per il mondo. Il rompicapo più famoso della storia è stato inventato dall’architetto magiaro a metà degli anni Settanta, ma è nel 1980 che viene commercializzato in tutto il mondo e diventa un fenomeno di massa senza precedenti. Rubik era professore al Budapest College di Arti applicate e cercava una sfida all’altezza dei propri studenti. Forse non poteva neppure immaginare cosa avrebbe rappresentato per la cultura popolare degli anni Ottanta quel cubo multicolore, ormai diventato forse desueto come passatempo, ma che ha mantenuta intatta la portata iconica. Ormai non è più un giochino o un passatempo, ma una sfida che in giro per il mondo continuano a lanciarsi orde di cervelloni e nerd, alla ricerca del tempo record in cui risolvere il rompicapo. Il recordman, attualmente, è il quindicenne americano Lucas Etter, che nel 2015 ha fermato il cronometro a 4.90 secondi. E i tanti ragazzini che si cimentano nella sfida che trent’anni fa aveva fatto impazzire il pianeta hanno persino un nome: si chiamano speedcuber. Noi, all’epoca, non ci chiamavano in nessun modo, ma evidentemente avevamo molto più tempo da perdere rispetto al giovane prodigio Lucas.