Possono tirare un sospiro di sollievo gli italiani pronti ad andare in vacanza da domani. Dopo un pomeriggio di caos, infatti, arriva il passo indietro dei controllori di volo: sabato dunque i voli saranno regolari. Dopo il pressing dei Ministeri dei Trasporti e dell’Interno, infatti, le due sigle che avevano fatto ricorso al Tar, ottenendo l’annullamento dell’ordinanza di differimento della protesta, hanno ritirato lo sciopero. Il Dicastero dei trasporti ha pianificato comunque un incontro la prossima settimana con i sindacati sulle questioni aperte.
Viminale: ““Stop agli scioperi per motivi di ordine pubblico” – Nel pomeriggio il ministro Angelino Alfano aveva comunque chiesto ai prefetti di precettare i controllori di volo perché in caso contrario sabato 23 luglio, una giornata “delle più affollate, negli aeroporti, di tutta la stagione estiva 2016”, sarebbero a rischio “2.200 voli, tra internazionali e nazionali, dei quali solo 450 a Fiumicino, per un numero di circa 350mila passeggeri“. Una linea dura, dunque, quella del Viminale, dopo la decisione del Tar del Lazio che venerdì pomeriggio ha annullato l’ordinanza con cui il titolare dei Trasporti Graziano Delrio giovedì aveva differito a un’altra data lo sciopero di otto ore proclamato per sabato 23 luglio dai sindacati dei controllori di volo Enav.
L’astensione dal lavoro del personale dell’azienda, di cui il governo ha appena mandato in porto la privatizzazione, rischiava infatti di sfociare nel caos in un weekend di fine luglio e mentre la tensione negli scali è già alta a causa dell’emergenza terrorismo. Il provvedimento del tribunale amministrativo, adottato su ricorso delle sigle sindacali Unica (Unione italiana controllo e assistenza al volo) e Anpcat (Associazione nazionale professionisti controllori e assistenti di volo), non incide sul rinvio degli scioperi proclamati dalle sigle sindacali di alcune compagnie aeree. Ma, con un preavviso così scarso, se i controllori del traffico aereo avessero incrociato le braccia era inevitabile che decine di migliaia di persone in partenza per le vacanze sarebbero restate bloccate negli aeroporti. Alla fine, però, Unica e Anpcat hanno deciso di venire incontro alle istanze ministeriali revocando lo sciopero di domani
Il Tar: “Manca informativa al garante scioperi e non c’è pericolo di pregiudizio ai diritti delle persone” – Ma su che base il tribunale amministrativo aveva deciso di rovesciare la decisione del ministro alla vigilia dello sciopero? Nelle motivazioni del Tar si legge che “ancora una volta il provvedimento ministeriale non appare preceduto da apposita segnalazione della Commissione di Garanzia per l’esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali, né da previa informativa dell’Amministrazione alla medesima Commissione”. Il garante aveva infatti ritenuto legittimo lo sciopero e, come confermato a ilfattoquotidiano.it, è stato informato dal ministero della decisione di precettare i lavoratori solo pochi minuti prima dell’emanazione del provvedimento, mentre sulla carta è necessario un atto formale inviato 24 ore prima.
Di qui il pronunciamento del Tar, secondo cui inoltre “la motivazione dell’atto – da riferire necessariamente, per sostenere un’iniziativa autonoma del presidente del Consiglio dei ministri o di un ministro dallo stesso delegato ai sensi dell’art. 8 comma 1, della legge 2 giugno 1990 n. 146 a ‘fondato pericolo di pregiudizio grave e imminente ai diritti della persona costituzionalmente garantiti’ – non appare viceversa idonea a rappresentare ragioni eccezionali, tali da consentire una limitazione del diritto di sciopero, ulteriore rispetto ai rigorosi parametri legislativi, che circoscrivono l’esercizio di tale diritto nei servizi pubblici essenziali”. Per questo “l’istanza cautelare deve essere accolta”.
Il precedente del 17 giugno. Quando lo sciopero coincideva con la partita dell’Italia – Non è del resto la prima volta che il Tar del Lazio smonta un’ordinanza del ministro: un precedente identico risale a poco più di un mese fa, il 17 giugno. A Lione alle 15 si giocava la partita Italia-Svezia e le sigle Unica e Licta avevano proclamato uno sciopero nazionale per una fascia oraria poco più ampia (dalle 13 alle 17). Il 14 giugno Delrio ne ha ordinato il differimento. Unica e Licta anche in quell’occasione hanno fatto ricorso e giovedì 16 il Tar del Lazio ha dato loro ragione, sospendendo l’ordinanza ministeriale, perché non ha ritenuto che ci fossero situazioni “urgenti e straordinarie” tali da giustificare lo slittamento dell’agitazione.