Perché dare dei consigli per essere meno tristi? Perché dare dei consigli in generale? Non lo so, mi diverto. Non ho nulla contro la tristezza, anzi. Secondo me l’uomo ha diritto alla ricerca della tristezza, la ricerca della felicità è secondaria. Il mio discorso è di stampo prettamente egoistico, ovviamente.
In un mondo di persone tristi mi sentirei a mio agio, mi sentirei felice finalmente. Se tutti fossero felici cadrei in una profonda depressione. Non è un rischio imminente, vedo attorno a me persone tristi, e dovrei sentirmi a mio agio, ma non è così, perché? Perché hanno un tipo di tristezza che non mi piace. Non è una tristezza felice, è una tristezza triste. La tristezza triste è quel tipo di tristezza che mette a tacere l’ombra, l’aspetto ombroso della nostra psiche, per dirla con il caro Jung.
Come si comporta una persona triste in modo triste? Si comporta seguendo schemi di comportamento convenzionali, pubblica le foto dei propri piedi su Facebook, una moda orrenda, oppure la foto di un piatto che sta per ingurgitare, altra moda orrenda, una persona triste in modo triste usa espressioni come “un attimino” (che equivale a sdoganare l’attimone), e pensa che la poesia sia una cosa triste, una persona triste in modo triste baratta l’enigma con la settimana enigmistica, interrompe una conversazione per rispondere al cellulare, e se mi vede sdraiato mi dice: “Vai a lavorare!”. Una persona triste in modo triste non capisce che il mio lavoro si fa da sdraiati.
Il mio lavoro consiste nel sognare, sognare a occhi chiusi, occhi aperti e anche a occhi socchiusi. Una persona triste in modo triste non rispetta la diversità di ogni essere mano. Che ci posso fare se non ho mai amato l’olio di gomito? Si condiscono delle pessime insalate con l’olio di gomito, tra l’altro. Fidatevi, se Cristo è l’Unto significa che Maria era necessariamente extravergine. Meglio l’olio extravergine. Scusate, se io vi vedo faticare, lavorare, sudare, non starò certo a dirvi “ma andate a sognare!”, perché quindi dovrei subire un giudizio negativo da parte vostra? Ecco, chi mi giudica negativamente è una persona triste in modo triste.
Il mondo ha bisogno anche di quelli come me, delle persone tristi ma felici, felici di essere tristi. Papà era ingegnere e mi diceva sempre “fai quello che desideri, lavora meno che puoi, se tu lavori combini danni, lavora il meno possibile”. Mi rendo utile alla società non lavorando, sognando. Non è male, se ci pensate. Questo post quindi ha solo un senso, questo: rendervi meno tristi, ma di quella tristezza triste che non sopporto, che detesto, quella tristezza che vuole un mondo fatto di persone in serie, tutte uguali fra loro.
Ma mi raccomando, voi continuate a lavorare, altrimenti come posso godere dell’olio extravergine? Che non vi salti in testa di fare come me! Sognare è un mestiere pericoloso, si fanno anche tanti, tanti incubi.