L'Associazione dei medici indipendenti (Ida) ha spiegato che l'apporto di ossigeno al neonato è stato interrotto dopo un raid contro la struttura sanitaria, il secondo nell'arco di dodici ore: "I medici potevano solo urlare ai colleghi di proteggere i bambini"
Cinque ospedali da campo e una banca del sangue di Aleppo sono stati colpiti da bombardamenti nella notte. A denunciare l’attacco è l’Associazione dei medici indipendenti (Ida), riporta France Press, che parla di quattro strutture danneggiate e punta il dito contro gli “aerei da guerra siriani e russi“. L’Osservatorio siriano per i diritti umani aggiunge che è stato colpito un quinto ospedale fuori città. L’azione militare, spiegano i medici, ha ucciso un bambino di due giorni di vita. L’apporto di ossigeno al neonato è stato interrotto dopo un bombardamento contro l’ospedale, spiega l’Ida, il secondo attacco alla struttura nell’arco di dodici ore. “I medici potevano solo urlare ai colleghi di proteggere i bambini”, scrive l’associazione in un comunicato.
L’Ida ha detto che i quattro ospedali colpiti – l’ospedale pediatrico, Al-Bayan, Al-Zahraa, e Al-Daqaq – sarebbero stati tutti andando fuori servizio “a seguito della serie crescente di attacchi aerei in atto contro strutture sanitarie a Aleppo da parte di aerei militari siriani e russi”. L’Osservatorio siriano per i diritti umani ha precisato che i bombardamenti hanno colpito anche l’ospedale di Atareb, una cittadina a ovest del capoluogo. L’attivista Baraa al-Halaby ha confermato che gli ospedali colpiti sono cinque, aggiungendo che il neonato ucciso si trovava nella clinica nel quartiere di Shaar della città.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha spiegato che la Siria è stato il posto più pericoloso per gli operatori sanitari lo scorso anno, con 135 attacchi a ospedali nel 2015. Negli ultimi mesi, diverse strutture sanitarie sono state danneggiate e numerosi medici sono stati uccisi nei quartieri orientali di Aleppo. Un ospedale nella parte orientale quartiere di Maadi è stato colpito otto giorni fa, ferendo una parte del personale e dei pazienti all’interno.