Il provvedimento debutta in Parlamento tra le polemiche. Il promotore e sottosegretario agli Esteri: "Teniamo fuori il governo e la maggioranza dalla discussione". Brunetta: "Forzatura inaccettabile". Binetti (Ap): "Ci vogliono far credere che fumare la marijuana fa bene alla salute". Nel pomeriggio Montecitorio si svuota
Debutto in Parlamento tra le polemiche per la proposta di legge che legalizza la cannabis. “La partita è aperta, mancano 80 deputati disposti a votare a favore”, ha detto il sottosegretario agli Esteri e promotore dell’Intergruppo per il ddl Benedetto Della Vedova. Tra i principali detrattori del provvedimento c’è il ministro per gli Affari regionali con delega alla Famiglia Enrico Costa: “Statalizzare lo spaccio di droga”, ha detto, “è contraddittorio e perverso”. Sulle barricate Forza Italia: “Con un’indecente forzatura il provvedimento è arrivato oggi in Aula alla Camera”, ha detto il presidente dei deputati azzurri Renato Brunetta. “A prescindere da quello che succederà a Montecitorio, al Senato non passerà mai”, ha ribadito Maurizio Gasparri. I deputati di Ap invece hanno presentato due pregiudiziali, una di costituzionalità e una di merito che saranno comunque messe al voto solo a settembre. “Ora ci vogliono far credere che fumare la marijuana fa bene alla salute. Ci si è messo anche Veronesi”, ha detto la promotrice Paola Binetti. Il testo tornerà in commissione per l’analisi dei 1700 emendamenti.
Il dibattito è iniziato in mattinata ed è continuato nel pomeriggio anche se l’Aula si è letteralmente svuotata. A seguire il dibattito non più di una ventina di deputati. La seduta si è aperta con la presidente della commissione Giustizia, Donatella Ferranti, che ha illustrato il percorso parlamentare della proposta di legge in Commissione, conclusosi senza voti e senza mandato al relatore. Proprio all’inizio di seduta c’è stato il picco del numero dei deputati presenti, circa una trentina. Durante i successivi interventi il numero dei partecipanti è via via sceso, fino a calare a meno di 20. Le ragioni delle assenze dipendono dal fatto che i gruppi si sono già accordati sul ritorno del testo in commissione al termine della discussione generale.
Della Vedova: “Lasciamo fuori il governo e la maggioranza” – La partita per la legalizzazione della cannabis è appena cominciata tra mille difficoltà. Intanto l’arrivo in Aula oggi è solo per la discussione generale, mentre il voto si aprirà a settembre. Il promotore Della Vedova si è detto comunque ottimista: “Lasciamo fuori il governo e la maggioranza”. Rivolgendosi poi ai colleghi di governo, entrambi Ncd, Enrico Costa (ministro per gli Affari regionali con delega alla famiglia) e Beatrice Lorenzin (ministro della Salute), Della Vedova ha detto che quello in corso “non è un confronto tra chi vuole bene alla famiglia e chi no”. E ancora, Della Vedova ha sottolineato che “mai è stato in discussione il coinvolgimento del governo o della maggioranza, ed è bene sia così”. Secondo il sottosegretario “la partita è aperta e mancano 90 voti a favore”: “In base al numero dei firmatari della pdl, per approvarla mancano 80 deputati disposti a votare favorevolmente. La partita è aperta, la posizione di chi mi dice ‘sai che non ci sono i numeri?’ contrasta con l’aritmetica”.
Il ministro con delega alla Famiglia Enrico Costa: “Statalizzare lo spaccio di droga contraddittorio e perverso” – Uno dei principali detrattori della legge è il ministro Enrico Costa: “Statalizzare lo spaccio di droga”, ha detto, “per introitare risorse da destinare alla prevenzione, come prevede la proposta di legge sulla cannabis, è contraddittorio e un po’ perverso. Così come non è edificante consentire la nuova specialità floro-vivaistica della cannabis coltivata in forma cooperativa. Sarebbe un brutto segnale proprio in una fase in cui il nostro obiettivo è il rilancio delle politiche per la famiglia”. Secondo il ministro la legge disincentiva anche le nuove nascite: “Vogliamo uno Stato che le giovani coppie possano sentire vicino e capace di sostenerle nei difficili percorsi educativi. Che sostenga le mamme, preoccupate di essere vicine ai loro figli, nella complessa conciliazione tra vita lavorativa o familiare. Le culle sempre più vuote nel nostro Paese sono anche figlie di queste insicurezze e tocca allo Stato dare delle risposte”. E poi ha concluso: “Quella che si vorrebbe dare con il provvedimento che approda oggi in aula alla Camera è una risposta che non convince, né dal punto di vista culturale né dal punto di vista pratico e, tra l’altro, contribuirebbe a fare del nostro Paese un’ambita meta del turismo della tossicodipendenza. Dagli autorevoli magistrati che sostengono e legittimano questa proposta sarebbe lecito attendersi suggerimenti normativi per migliorare la lotta allo spaccio, non per alzare bandiera bianca”.
Fi: “Forzatura. Non sarà mai approvata questa legge” – Chi annuncia ostruzionismo è Forza Italia. Il primo a contestare le modalità è stato il presidente dei deputati azzurri Renato Brunetta: “Con un’indecente forzatura, arriva oggi in Aula alla Camera il provvedimento sulla legalizzazione della cannabis. E’ inaccettabile che di fronte ad un tema così delicato, che mette in gioco anche il diritto alla salute dei cittadini, si decida, contro tutto e contro tutti di portare il testo in Aula senza mandato al relatore, cioè senza che il testo sia stato minimamente discusso nelle competenti commissioni Giustizia e Affari sociali”. Brunetta ha quindi fatto riferimento ai 1700 emendamenti presentati al testi: “In questo modo sono stati completamente bypassati, in barba a qualsiasi confronto democratico tanto invocato dagli stessi promotori del testo, per dare ai deputati di Sinistra italiana un banale contentino, cioè l’approdo in Aula del provvedimento”. All’attacco anche il senatore Maurizio Gasparri: “Chi sostiene che la legalizzazione della cannabis crea un danno alle mafie dice una sonora fesseria. Vadano a riascoltare le parole di Borsellino in proposito e quelle di uno dei magistrati più esperti in materia di lotta al narcotraffico, il procuratore Gratteri”. E ha concluso: “A prescindere da ciò che accadrà alla Camera, al Senato sappiano sin da ora che il testo non passerà mai. Siamo dalla parte giusta e contrasteremo in ogni modo tesi deliranti”.
Il leghista Zaia: “Favorevole solo per uso terapeutico”
Il governatore leghista del Veneto Luca Zaia ha detto di essere favorevole solo all’uso terapeutico della marijuana: “Penso che l’uso terapeutico della cannabis non debba essere assolutamente negato, anzi va incentivato. A livello medico è dimostrata l’efficacia. Dopodiché tutto il tema della liberalizzazione della cannabis non mi vede favorevole, considerato che tanti di coloro che ne hanno fatto uso, sono passati alle droghe pesanti, lo dice la statistica”.