Il procuratore Thomas Steinkraus-Koch ha detto che i due si erano incontrati prima dell'attacco del 22 luglio: "Molto probabilmente il presunto complice sapeva quello che il 18enne voleva fare. Dall'analisi delle conversazioni risulta inoltre che fosse a conoscenza del fatto che aveva un'arma". Il sindaco ha annunciato che vieterà gli zaini all'Oktoberfest. Il ragazzo è stato poi rilasciato
Il killer dell’attacco di Monaco e il 16enne afghano arrestato nelle scorse ore si sono scambiati messaggi su WhatsApp e si sono incontrati prima della sparatoria del 22 luglio. Dall’analisi della chat, che in un primo momento era stata cancellata, risulta che il presunto complice, rilasciato lunedì pomeriggio anche se risulta ancora indagato, sapesse che l’attentatore aveva una pistola Glock 17. A dirlo è stato il procuratore Thomas Steinkraus-Koch nel corso di una conferenza stampa. “Si sono visti poco prima. Molto probabilmente sapeva quello che l’amico voleva fare”, ha detto. Secondo la Bild, i due erano in cura perché soffrivano di dipendenza dai giochi di violenza su internet. “I due hanno iniziato il culto per Anders Behring Breivik, il norvegese che il 22 luglio 2011 a Oslo e Utoya uccise 77 persone, mentre erano ricoverati in psichiatria”.
Dopo aver esaminato i filmati del centro commerciale, il capo della Criminalpol di Monaco Hermann Utz ha detto che il killer di Monaco “si muoveva nel centro commerciale come un personaggio di un videogame”. L’attentatore era un patito di giochi violenti, di sparatorie e di guerra come ‘Counter Strike‘, che era installato nei computer dell’attentatore e del presunto complice.
Intanto oggi il sindaco di Monaco Dieter Reiter ha annunciato che vieterà zaini e borse all’Oktoberfest. “Credo che la gente lo capisca dopo quello che è successo”, ha detto alla tv bavarese. Sia l’attentatore di Monaco sia quello che si è fatto esplodere nelle scorse ore ad Ansbach indossavano zainetti. Il primo ci teneva le munizioni, il secondo l’ordigno che ha fatto esplodere, rimanendo ucciso.
A tre giorni dalla strage, il centro commerciale “Olympia” di Monaco ha riaperto le porte stamani dopo una Messa celebrata per i dipendenti durante la quale è stato osservato un minuto di silenzio per le vittime. Sono a disposizione degli psicologi per i dipendenti dei 135 negozi dello shopping mall dove oggi i clienti sono stati pochi mentre tanti sono stati i curiosi ad arrivare. Le forze dell’ordine hanno annunciato che tutti i feriti dell’attacco sono fuori pericolo di vita.