di Giacomo D’Alessandro

“Fa paura una donna liberata” è la frase di inizio della narrazione di ‘Hagar la Schiava’, testo del poeta arabo Adonis adattato da un altro poeta, Giuseppe Conte, e portato in scena in Italia in prima nazionale al SUQ Festival di Genova conclusosi  a fine giugno. “Offesa, ebbe la forza di fuggire, disobbedire,/e poi, bandita, abbandonata,/ assetata, trovò l’acqua del pozzo che salvò lei e il figlio./ Una storia che parla della lacerazione del corpo di una donna,/ della sua sconfitta./ Una storia che parla della sua ribellione, della sua/ liberazione, della sua vittoria”. Hagar è la serva egiziana data ad Abramo perché potesse concepire una discendenza, essendo sua moglie Sara sterile. E’ la concubina di un profeta padre delle tre grandi religioni: ebraica, cristiana, islamica. Darà alla luce Ismaele, capostipite del popolo arabo, ma su di lei non ci si sofferma. Donna invisibile, come spesso avviene nella storia, a cui nello spettacolo dà voce e corpo Carla Peirolero.




&feature=youtu.be/maxresdefault.jpg" style="width:630px;">

&feature=youtu.be?autoplay=1" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen>