I primi due anni, a differenza di altri sindaci Cinquestelle, lo avevano tenuto lontano dal palco e dai comizi ufficiali, per la terza edizione invece Federico Pizzarotti non ha nemmeno ricevuto l’invito. Il sindaco di Parma, sospeso dallo scorso maggio dai vertici pentastellati, quest’anno non è stato convocato per partecipare a Italia 5 stelle, la convention nazionale del Movimento che si tiene tutti gli anni dopo l’estate. Dopo Roma e Imola, l’appuntamento per il 24 e il 25 settembre è fissato a Palermo, la comunicazione via mail a attivisti ed eletti è arrivata a inizio luglio, ma nella città ducale la casella di posta è rimasta stranamente vuota. Una “dimenticanza” sicuramente non casuale, che potrebbe essere il presagio di come andrà a finire tra il sindaco e il Movimento. “No, non abbiamo ricevuto nessun invito – ha confermato Pizzarotti a ilfattoquotidiano.it – Al di là della mia situazione al momento paradossale non a causa mia, pensavo comunque che l’esperienza della città venisse considerata, mentre così si penalizzano anche consiglieri e attivisti. È una scelta irrispettosa e insopportabile per Parma, potevano esserci altri modi per invitarmi a non andare senza però impedirlo agli altri”.
Il non invito a Pizzarotti infatti è stato esteso anche a tutti i consiglieri e agli attivisti, che però non hanno procedure di sospensione in corso, e quindi sono a tutti gli effetti ancora nel M5s. “Gli altri anni l’invito arrivava al sindaco, che poi me lo girava per curare l’organizzazione – spiega il presidente del consiglio comunale Marco Vagnozzi – Quest’anno abbiamo scoperto da consiglieri di altre città che tutto era già stato fatto, ma a noi non sono arrivate comunicazioni”. Gli avvisi per partecipare all’evento sono stati spediti dallo staff di Beppe Grillo il 4 luglio, il termine per l’adesione era il 10. A questo punto per i grillini di Parma sarebbe troppo tardi anche per confermare la propria presenza. “Saremmo andati come abbiamo fatto tutti gli anni, anche con una piccola delegazione, magari senza di me – aggiunge Pizzarotti, che sta aspettando ancora il verdetto sulla sua sospensione, sollecitato nei giorni scorsi con una lettera – Ma se non posso andare io non può andare nessuno? Incontrarsi e confrontarsi con gli altri è sempre positivo”.
Nonostante i rapporti tra Parma e vertici del Movimento negli ultimi tempi si siano incrinati, un’esclusione così palese non era attesa da sindaco e consiglieri, che hanno sempre chiesto di chiarire per ricucire. Questo ultimo atto dei vertici però suona quasi come l’annuncio di un’espulsione certa. “Sicuramente dopo che è stato espresso in modo così evidente che la nostra presenza non è gradita, rimarremo qui – ha aggiungo il capogruppo Marco Bosi – Quello che mi dispiace è che il gruppo consiliare non è sottoposto a nessuna procedura, ma viene trattato dai vertici del Movimento come un corpo estraneo ad esso. C’è qualcuno che continua a decidere arbitrariamente chi è o non è dentro il Movimento, senza però palesarsi o avere il coraggio delle propria responsabilità“.