di Giusy Cinquemani
Un grazie ad Higuain, no?
Già, la passione non ha a che fare con la gratitudine. La passione ha a che fare col possesso, l’appartenenza, la cecità, l’estasi. La città chiede fedeltà al giocatore, chiede fedeltà a lui, perché la città lo ha amato. E lui ha amato, segnato e vinto per la squadra e per la città. Ma la città, si sa, è una città di passione e pertanto non riesce a dire grazie per tutto questo. Anzi sta tirando fuori il peggio di sé, senza nessuna vergogna. Gli rimproverano di andarsene per i soldi. Come se fosse venuto a giocare a Napoli per beneficenza. Quando segnava, segnava per sé e per tutti. Se non ce ne per sé non ce n’è neanche per gli altri, in nessun ambito, manco nel volontariato, figurarsi nel calcio con tutti quegli zeri. Però una volta che sei venuto a giocare qui, non te ne puoi andare. Sei diventato napoletano. E come si può essere napoletani? Con difficoltà, potremmo dire, parafrasando Sciascia sulla sicilianità. E i napoletani faticano a lasciare Napoli, soffrono a starne lontani. I napoletani amano e sognano, e sognano talmente forte che a volte par loro vero. E Higuain allora è un traditore e Cavani prima di lui. Qualche mese fa, quando valutavo, da non napoletana, di lasciare Napoli, un mio amico napoletano, ma capace di andare via, mi rimproverò dicendo che facevo come Cavani: dopo che mi avevano cresciuta, me ne andavo.
Allora mi chiedo se in questo risvolto emotivo del calciomercato, non si ripeta tutte le volte il conflitto sempre vivo in questa città: quella di andare o rimanere. E Higuain è l’ultima incarnazione di questo conflitto, l’ultimo, in ordine di tempo, in cui si è riversata la rabbia espressa, e il dolore silenzioso, per chi va via, tutta la frustrazione e la rabbia che si subisce standoci.
I migliori sono stati i maestri presepisti di San Gregorio, che lo hanno già vestito con la maglia della Juve. Come a dire, loro che stanno lì a far statuine da secoli: così è la vita, le cose passano, le passioni pure e ‘na scarpa, anche se napoletana, diventa scarpone.
Io comunque, da tifosa acquisita, perché non puoi non essere tifosa del il Napoli se ci vivi, ancora lo ringrazio per la gioia che assieme a tutto il San Paolo mi hai regalato in uno degli scontri con la Juve: Gonzalo HI-GUA-IN! Gonzalo HI-GUA-IN! Gonzalo HI-GUA-IN!