Già a febbraio, con il decreto mutui, il governo aveva cercato di agevolare le vendite forzose degli immobili da parte degli istituti di credito. Che ora potranno riprendersi lo stabile, per venderla o riallocarla. E ridare al cliente il ricavato della vendita o della nuova locazione al netto delle rate scadute e non pagate
Chi non paga sei rate del leasing perde la casa, che finisce nelle mani della banca. Infilando un emendamento anche del ddl concorrenza, il parlamento insiste nel tentativo di agevolare gli istituti di credito sul tema degli immobili. Già a febbraio, infatti, con il decreto mutui, il governo aveva cercato di agevolare le vendite forzose delle case da parte delle banche nel caso in cui il cliente fosse in ritardo con 7 rate del mutuo, salvo poi modificare il termine a 18 mesi.
L’emendamento, presentato dai relatori e approvato dalla commissione Industria al Senato, prevede che, in caso di inadempienza (se non si pagano almeno sei canoni mensili o due canoni trimestrali anche non consecutivi), la banca o la finanziaria potranno riprendersi la casa, per venderla o riallocarla. E ridare al cliente il ricavato della vendita o della nuova locazione al netto delle rate scadute e non pagate (che quindi incassa) “dei canoni a scadere, solo in linea capitale, e del prezzo pattuito per l’esercizio dell’opzione finale di acquisto, nonché le spese anticipate per il recupero del bene, la stima e la sua osservazione per il tempo necessario alla vendite”.
L’operazione dovrà avvenire “sulla base dei valori risultanti da pubbliche rilevazioni di mercato elaborate da soggetti specializzati” oppure, se queste dovessero mancare, “sulla base di una stima effettuata da un perito scelto dalle parti di comune accordo nei 20 giorni successivi alla risoluzione del contratto”. Resta da capire che cosa c’entri con la concorrenza.