“Io prendo quanto il mio predecessore”. Si difende così il Direttore Generale RAI, Antonio Campo Dall’Orto, durante l’audizione in Commissione Vigilanza Rai, assieme alla Presidente dell’aziende di Viale Mazzini, Monica Maggioni. Sorprende che molte delle critiche piovute sui vertici dell’azienda, provengano dal Partito democratico. Il senatore Salvatore Margiotta, prima sconfessa Dall’Orto sul compenso del suo predecessore Gubitosi e poi afferma: “C’è un problema di ‘esterni’: questi arrivano per merito o per cordata?”, chiede il componente della Vigilanza in quota dem, che poi chiede conto dei “quindici dirigenti esterni assunti a tempo indeterminato. Addirittura membri degli staff. Se lo facesse un politico si griderebbe allo scandalo”. Margiotta rivela quello che lui stesso chiama un ‘gossip’, ovvero una serie di bonus e rimborsi per i dirigenti ‘milanesi’ dell’azienda, che si andrebbero ad aggiungere agli stipendi percepiti. Il senatore rileva anche la problematica legata al ai premi produttività, che sarebbero “previsti solo per gli ‘esterni’ Rai” ed inoltre domanda: “Possibile la nomina dei direttori dei TG senza che sia stato presentato il piano editoriale, che peraltro non abbiamo ancora visto?”. Vinicio Peluffo, altro componente della Commissione di Vigilanza RAI del partito Democratico, sottolinea come “non basta l’emissione di un Bond x aggirare tetto dei 240 mila euro previsti dalla legge come retribuzione massima all’interno dell’azienda”; mentre il senatore Francesco Verducci dice a Maggioni e Dall’Orto: “Non ho visto nel vostro racconto del piano trasparenza un discorso sul personale: gli stipendi dei non collocati sono inammissibili”. Verducci chiede di sapere “quanti degli esterni sono stati presi a tempo indeterminato – e picchia duro – E’ inaccettabile che la RAI sia forte con deboli, e debole con i forti: rendete pubblici tutti gli stipendi, precari compresi ed i compensi sotto i duemila euro”.
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